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Data di pubblicazione: 09 settembre 2010

Asfalto fotovoltaico

PoliziaMunicipale.it
Arriva l'asfalto fotovoltaico e la strada che produce energia

Calcolando un'insolazione media di 4 ore al giorno, ogni pannello, anche con un'efficienza intorno al 15%, potrà produrre 7,6 kwh al giorno. L'energia potrebbe poi essere immessa nella rete oppure immagazzinata lungo le strade, per ricaricare le auto elettriche

Per i pannelli fotovoltaici sono allo studio ipotesi molto più ambiziose di quelle di stare sui tetti. Una delle più promettenti, secondo una proposta della società americana solar roadways, rilanciata da una intervista dell'autorevole rivista new scientist, è quella di usarli per pavimentare le strade al posto dell'asfalto: una tecnica che aprirebbe potenzialità immense. Si calcola infatti che solo negli Stati Uniti la superficie totale di strade, autostrade e parcheggi all'aperto sia di oltre 100.000 chilometri quadrati, pari a un terzo dell'italia.
Solar roadways, con l'aiuto di un finanziamento da parte dell'ente autostradale degli Stati Uniti, sta progettando a questo scopo pannelli fotovoltaici quadrati di 3,7 metri di lato (la larghezza standard delle corsie stradali in America), in modo che possano poi essere giustapposti sulle strade.
Calcolando un'insolazione media di 4 ore al giorno, ogni pannello, anche con un'efficienza intorno al 15%, potrà produrre 7,6 kwh al giorno. L'energia potrebbe poi essere immessa nella rete oppure immagazzinata lungo le strade, per ricaricare le auto elettriche.
Il problema più evidente è la necessità di costruire pannelli resistenti al passaggio di automobili e camion. Secondo Scott Brusaw, ingegnere elettrico e fondatore della Solar Roadways, questa difficoltà è superabile, adattando per esempio le tecniche usate per la costruzione di vetri antiproiettile. Il secondo problema è che una superficie troppo liscia non è indicata per la guida. Una possibile soluzione è usare, anziché un pannello levigato, migliaia di piccolissimi prismi che permetterebbero agli pneumatici di fare presa sul terreno.


fonte:
la Repubblica

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