Data di pubblicazione:
11 giugno 2005
Vigili nel mirino, i comandanti si ribellano
Fonte:
PoliziaMunicipale.it
Quello che emerge dai fatti di cronaca è solo la punta di uniceberg di un fenomeno in grave ascesa. Le aggressioni fisiche ai vigili urbani - da ultime quelle avvenute a danno degli agenti di Squinzano e di Tricase - non sono che gli episodi più eclatanti di una violenza strisciante, diffusa, che si manifesta ormai quotidianamente nei confronti dei tutori dell'ordine pubblico. Il grido d'allarme si leva da un capo all'altro della provincia, e sono gli stessi comandanti delle sedi di polizia municipale a lamentare una difficoltà crescente, a volte insopportabile. Insulti e minacce, frasi offensive, sono ormai l'amaro pane quotidiano degli operatori impegnati nell'opera di prevenzione e controllo in molte realtà salentine. E cominciano a ripetersi con frequenza anche le situazioni più estreme, molte delle quali restano sommerse. Rifiuto delle regole?, dei codici di comportamento? E' difficile analizzare a fondo un disagio sempre più evidente, che comincia a produrre pericolosi effetti, gesti di intolleranza e di esasperazione che colpiscono la parte più esposta della pubblica istituzione. Si dice sconfortato il comandante dei vigili di Copertino Luigi Straniero, che in prima persona, nel luglio del 1999, fu vittima di un pestaggio ad opera di un «branco» di giovani a bordo di scooter. «La mia sensazione - dice - è quella di essere ormai isolati, privi di un'autorità che ci garantisca la tutela nell'esercizio delle nostre funzioni. Gli epiteti, le offese sono all'ordine del giorno. Peraltro il legislatore ha abrogato l'articolo 341 del codice penale che prevedeva il reato di oltraggio. E non sono solo i giovani ad essere aggressivi nei nostri confronti, anche molte persone "mature" spesso si oppongono con sprezzo alle nostre richieste. Tra gennaio e febbraio del 2005 - ricorda - io stesso ed alcuni miei operatori abbiamo subìto ingiurie e oltraggi feroci per i quali è stata sporta querela. Pur essendo vigili, siamo diventati semplici cittadini fra i cittadini. Con la differenza che noi abbiamo l'obbligo istituzionale di far rispettare le regole. Molti giovani in scooter - aggiunge - fuggono nel momento in cui cerchiamo di fermarli per un controllo. Ed inseguirli sarebbe ancora più pericoloso per eventuali incidenti o danni ad altre persone che ne potrebbero derivare». Per il comandante Straniero vi sarebbe dunque uno «svuotamento» di autorità che farebbe dei vigili un bersaglio sempre più esposto. C'è ancora sconcerto, a Tricase, per l'aggressione al vigile Italo De Vito. «Non erano mai successi episodi simili», riferisce il comandante Vito D'Aversa, che esprime profonda solidarietà all'operatore. «La situazione - dice - non è allarmante ma nemmeno delle più tranquille. Subiamo spesso danni alle auto private, alle abitazioni. E non mancano le intimidazioni. Un paio d'anni fa è stato appeso all'ingresso di casa di un nostro vigile anche un gallo sgozzato. Per quanto ci riguarda, operiamo da sempre con molta serietà, cercando di instaurare un rapporto di fiducia con i cittadini. Quello che è accaduto ieri, comunque, non è stato opera di gente di Tricase». Una situazione più tranquilla sembra esserci a Maglie, dove il capitano Giovanni Margilio rammenta come negli ultimi anni non vi siano stati episodi di particolare gravità. «A volte - ammette - si incontrano cittadini più turbolenti, ma poi al momento del verbale accettano la sanzione. Ne eleviamo circa cinquemila all'anno, senza l'ausilio di strumentazioni stradali e non ricordo episodi di particolare gravità. Quello che dico sempre ai miei vigili è che occorre agire con giudizio, con tatto, il nostro ruolo è delicato. Bisogna comprendere che chi riceve una multa è spesso portato a pensare istintivamente di aver subìto un'ingiustizia. Ecco perché non bisogna cadere nel tranello della discussione». Una situazione difficile si riscontra da tempo anche a Squinzano, dove proprio nei giorni scorsi tre operatori sono stati aggrediti e picchiati da alcuni giovani ai quali stava per essere sequestrato uno scooter. «Quello che è avvenuto l'altro giorno - ricorda il comandante Antonio Bruno Pellegrino - è forse l'episodio più grave degli ultimi anni. Ma questo non vuol dire che da noi la situazione sia delle migliori. Gli atti vandalici nei confronti del Corpo erano un continuo stillicidio. Sfregi sulle auto private e di servizio, gomme forate, danneggiamenti alle abitazioni dei vigili ed alla sede del Comando. Tanto è vero che avevamo pure deciso di istituire un fondo mensile comune per pagare i danni che volta per volta venivano arrecati ai diversi operatori. Ma, in fondo, erano tutte sciocchezze rispetto alla gravità di ciò che è accaduto l'altro giorno. Anzi, colgo l'occasione per ringraziare i miei collaboratori per l'attaccamento al dovere e per la capacità di autocontrollo dimostrata nell'occasione, che ha evitato conseguenze peggiori, magari anche a danno degli aggressori. Non mi avventuro in un esame sociologico del fenomeno - prosegue - ma rilevo semplicemente chè vi è un diffuso malessere che aleggia soprattutto tra i giovani e che ha un'origine profonda. C'è una crisi economica che colpisce le famiglie. Un giovane disoccupato diventa una bomba pronta ad esplodere alla prima sollecitazione. Questi episodi di intemperanza emergono forse da quando abbiamo iniziato ad intensificare i controlli». Pellegrino ritiene necessario avviare una riflessione. «La pubblica amministrazione - rileva - dovrebbe metterci nelle condizioni di garantire più continuità al servizio, dotandoci di più mezzi e risorse umane. Solo una presenza più costante di noi operatori può contribuire a migliorare il senso di responsabilità civica della gente». Più tranquilla, da sempre, è la situazione a Galatina dove il maresciallo Vincenzo Giordano ammette che il «rapporto con gli utenti è ottimo» e che «da tempo non si registrano episodi di particolare rilievo, grazie anche ad un controllo mirato del territorio in collaborazione con le forze dell'ordine». Una situazione «altalenante» è invece quella di Nardò, dove il comandante Antonio Tarantino spiega che a momenti di calma si alternano momenti di «riacutizzazione» del vandalismo nei confronti degli operatori. «Ad essere presi di mira - ricorda - sono soprattutto i mezzi privati dei vigili, con rigature sulla carrozzeria, parabrezza infranti o addirittura auto incendiate. La cultura della legalità non la si può imporre - conclude - quando si cerca di farla comprendere alcuni la recepiscono, altri reagiscono dando luogo ad atteggiamenti violenti che sono spesso i vigili a subìre». (
La Gazzetta del Mezzogiorno)
Diario delle violenze
Quasi non si contano, in provincia, gli episodi di aggressione verbale, a volte fisica, contro i vigili urbani. Ma a farne le spese sono anche auto private e abitazioni degli operatori. Ecco alcuni degli ultimi fatti più rilevanti. A Copertino, per tre volte consecutive - il 15 gennaio, il 9 ed il 16 febbraio 2005 - il comandante ed alcuni suoi collaboratori sono stati minacciati e insultati in pieno centro da automobilisti. Nel luglio del 1999 lo stesso comandante viene aggredito e picchiato assieme ad un sottufficiale da un branco di ragazzi che si esibivano con gli scooter in maniera spericolata. A Squinzano, nei giorni scorsi, tre operatori subiscono calci e pugni da alcuni giovani cui stavano sequestrando una moto A Lecce, nel novembre 2002, vigilessa viene cirocondata da studenti all'idustriale Fermi: gli viene sottratta la paletta. Nel gennaio 2003 vengono investiti volontariamente da un automobilista infuriato due operatori che riportano 5 e 25 giorni di progonsi. Nell'agosto 2003, a distanza di due giorni, un vigile viene aggredito da un cittadino sceso dall'auto per un controllo ed una vigilessa viene presa a calci per lo stesso motivo. Il 31 marzo 2004 un maresciallo viene schiaffeggiato da una donna in auto fermata per un controllo. Il 3 agosto 2004, due vigili di pattuglia in piazza Mazzini ricevono minacce di morte e di aggressione da parte di "maturi" automobilisti. Nell'aprile 2005 minacce di morte vengono rivolte contro due operatori della polizia commerciale da utenti della strada. Analoghe minacce subisce, lo scorso 3 giugno, una vigilessa che aveva intimato l'alt ad un'automobilista. A Tricase- a parte l'aggressione dell'altro ieri - nel 2003 un fatto singolare è l'intimidazione fatta ad un vigile che ha trovato all'ingresso di casa un gallo sgozzato. (
La Gazzetta del Mezzogiorno)
«Le famiglie collaborino con noi»
«Una vile aggressione quella subita dai tre vigili di Squinzano e dall'agente municipale di Tricase». A condannare fermamente i gravi episodi di inciviltà è Vittorio Calogiuri, comandante dei vigili urbani di Lecce e presidente dell'Associazione provinciale dei Vigili Urbani. «Esprimo la massima solidarietà ai comandante della polizia municipale di Squinzano e Tricase, nonché agli operatori Angelo Picci, Lorenzo Ciurlia, Giuseppe Contino e Italo De Vito per il grave affronto ricevuto nell'adempimento del proprio dovere nell'interesse esclusivo della collettività. Nonostante gli sforzi che quotidianamente la categoria degli operatori delle polizie municipali compie con la speranza di formare le coscienze al rispetto dei principi di legalità - commenta - gli agenti continuano a subire questi vergognosi ed inqualificabili gesti. Anche da parte di coloro, come i genitori, che dovrebbero essere grati dell'opera educativa che gli agenti svolgono verso i ragazzi in un'ottica di prevenzione e tutela dell'incolumità, e non certo di "repressione"». Calogiuri rileva l'esistenza di un disagio sociale alle radici dei fenomeni di violenza. «Preoccupa soprattutto - commenta - il fatto che questi episodi, riferibili soprattutto ai giovani, evidenziano un profondo "dissenso" verso l'autorità costituita, la cui casua va a mio giudizio ricercata nel disagio che attraversa la società, inteso anche come mancanza di comuni valori di riferimento. In questo vi è forse una responsabilità delle famiglie e delle istituzioni, che dovrebbero porre maggiore attenzione alle problematiche sociali che originano i sentimenti di intolleranza. La mancanza di prospettive occupazionali, di certezza del futuro sono probabilmente elementi scatenanti sui quali è necessario spendere più di un'analisi. L'aggressività è un fenomeno subdolo che non va sottovalutato. Il fenomeno dello sprezzo delle regole non può e non deve essere sottovalutato. Legittimarlo significa aggravarne le dimensioni in futuro. La semplice violazione di una norma, oggi, può avverare nel futuro reati e crimini di ben altra portata». (
La Gazzetta del Mezzogiorno)
La Gazzetta del Mezzogiorno)
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Quasi non si contano, in provincia, gli episodi di aggressione verbale, a volte fisica, contro i vigili urbani. Ma a farne le spese sono anche auto private e abitazioni degli operatori. Ecco alcuni degli ultimi fatti più rilevanti. A Copertino, per tre volte consecutive - il 15 gennaio, il 9 ed il 16 febbraio 2005 - il comandante ed alcuni suoi collaboratori sono stati minacciati e insultati in pieno centro da automobilisti. Nel luglio del 1999 lo stesso comandante viene aggredito e picchiato assieme ad un sottufficiale da un branco di ragazzi che si esibivano con gli scooter in maniera spericolata. A Squinzano, nei giorni scorsi, tre operatori subiscono calci e pugni da alcuni giovani cui stavano sequestrando una moto A Lecce, nel novembre 2002, vigilessa viene cirocondata da studenti all'idustriale Fermi: gli viene sottratta la paletta. Nel gennaio 2003 vengono investiti volontariamente da un automobilista infuriato due operatori che riportano 5 e 25 giorni di progonsi. Nell'agosto 2003, a distanza di due giorni, un vigile viene aggredito da un cittadino sceso dall'auto per un controllo ed una vigilessa viene presa a calci per lo stesso motivo. Il 31 marzo 2004 un maresciallo viene schiaffeggiato da una donna in auto fermata per un controllo. Il 3 agosto 2004, due vigili di pattuglia in piazza Mazzini ricevono minacce di morte e di aggressione da parte di "maturi" automobilisti. Nell'aprile 2005 minacce di morte vengono rivolte contro due operatori della polizia commerciale da utenti della strada. Analoghe minacce subisce, lo scorso 3 giugno, una vigilessa che aveva intimato l'alt ad un'automobilista. A Tricase- a parte l'aggressione dell'altro ieri - nel 2003 un fatto singolare è l'intimidazione fatta ad un vigile che ha trovato all'ingresso di casa un gallo sgozzato. (
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La Gazzetta del Mezzogiorno)
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