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Data di pubblicazione: 13 dicembre 2004

Il comune ringrazia chi passa con il rosso

PoliziaMunicipale.it
Alla fine c’è arrivato pure lui. Dopo lunghe meditazioni, stretto fra i conti sempre più in rosso del comune e l’Ici che non poteva più ritoccare,
Antonino Lala, sindaco di Contessa Entellina (1.914 abitanti), in provincia di Palermo, ha trovato il modo per fare cassa. Così ha fatto chiamare il comandante dei vigili urbani per fargli più o meno questo discorso: le telecamere, gli autovelox, mettiamoli sulla Palermo-Sciacca e vediamo quanti sorci pigliamo. Un macello: nei primi sei mesi di quest’anno 5 mila multe per eccesso di velocità su 7 chilometri di asfalto.


Antonino Lala ha scoperto l’acqua calda: che la multa sia diventata una voce fondamentale dei bilanci comunali ormai è risaputo. Si prenda per esempio Firenze: nel bilancio preventivo del 1999 la cifra segnata all’attivo era di 17 milioni di euro; quest’anno, nel documento contabile presentato da Leonardo Domenici,
c’è scritto chiaro e tondo che, in un modo o nell’altro, ai fiorentini verranno appioppate contravvenzioni per 49 milioni di euro.

E perché sia chiaro a tutti che a Palazzo Vecchio non si scherza, la città è stata cinta da porte telematiche, una quindicina di Telepass che sorvegliano gli automobilisti 24 ore su 24. Al 30 giugno ne erano già stati beccati 175.100. Poveri fiorentini, non ci capiscono più nulla. Oltre al compleanno della madre e della suocera sono costretti a imparare a memoria il significato di una caterva di acronimi: Ztl, Zcs, Zpr, Zsn (zona a traffico limitato, a sosta controllata, per residenti, sosta notturna).

Certo,
gli italiani al volante non è che siano proprio dei santi. Interpellato, il sociologo Domenico De Masi non ha dubbi sulla «propensione altissima all’indisciplina come fatto culturale dei paesi latini». Per di più «il numero delle auto rispetto a dieci anni fa è aumentato a dismisura, mentre gli spazi rimangono gli stessi, le città e le vie sono sempre quelle».
A cultura immutata nel tempo, rimane però il fatto che negli ultimi dieci anni le multe sono più che raddoppiate in tutti i grandi comuni della Penisola. «È chiaro che non ci sarà mai una direttiva esplicita, tipo: facciamo più multe perché abbiamo bisogno di soldi» avverte Fabrizio Pezzani, ordinario di programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche dell’Università Bocconi. Ma con le risorse che scarseggiano gli enti locali, costretti a far quadrare i conti, devono trovare soldi senza far arrabbiare nessuno. Continua Pezzani: «L’aumento del numero delle multe viene letto dalla gente come la politica di un comune che tutela la collettività con rigore. Genera una conflittualità sociale minore rispetto all’innalzamento del prezzo dei servizi».


Tutto sta nel trovare l’aristotelica giusta misura. Perché se tiri troppo la corda rischi di finire come
il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che è stato addirittura minacciato di morte. Nella capitale le polemiche fioccano: dalla decisione di far pagare la sosta nelle strisce blu ai residenti all’aumento delle spese di notifica per le contravvenzioni. Ma quello che più fa infuriare i romani sono i castigatori in borghese, che non si contano più. Ci sono gli ausiliari della Sta (pettorine gialle), quelli della Trambus, della Sita e i cosiddetti «vigilini», gli operatori comunali per la mobilità (pettorine grigie).

Hai voglia a far multe.
Solo nel 2004 la Sta verserà nelle casse del comune circa 18 milioni di euro. Qualcuno però potrebbe aver calcato la mano: una ventina di ausiliari sono indagati dalla procura della Repubblica. Sembra che in via Gioberti, a ridosso della Stazione Termini, alcuni automobilisti siano stati beccati anche 30 volte in un solo giorno.
«Usavano tecniche da Far West, si nascondevano per multare chi, a causa delle auto in sosta selvaggia, era costretto a passare nella corsia preferenziale» racconta Elio Lannutti, presidente dell’associazione dei consumatori Adusbef, che ha la sede proprio in via Gioberti.
«Abbiamo denunciato tutto alla magistratura e chiediamo l’annullamento delle 40 mila multe fatte con questo sistema».
Intanto i giustizieri con la pettorina continuano a colpire. Si mimetizzano, stanno nascosti e al momento opportuno, zac: 68 euro di ammenda. Il comune incassa e ne gira 25 alla società che gestisce gli ausiliari. Più multe fai più guadagni: la dedizione al lavoro del singolo ausiliario si misura con la produttività. I più bravi portano a casa anche cento contravvenzioni al giorno.

Negli anni 70 a Milano
il vigile guadagnava l’1 per mille su ogni infrazione accertata. Oggi non è più così, «ma si agisce lo stesso sul singolo agente paventando ritorsioni di tipo disciplinare» lamenta Antonio Barbato, del sindacato della polizia municipale di Milano. «Si è snaturata la funzione del vigile, che si manda in giro a esigere la gabella. Incitando a fare quelle più facili, come il divieto di sosta».


La chiamavano tolleranza zero e consisteva nel fare multe a destra e a manca. Fino a quando, l’estate scorsa, Ignazio La Russa ha invitato alla moderazione il comune per evitare contraccolpi elettorali. In questi ultimi mesi la morsa è stata allentata. Il comandante Antonio Chirivì respinge al mittente: «Tutte fandonie, non c’è mai stata nessuna imposizione e la flessione di questi ultimi mesi dipende dal fatto che la gente, anche per la patente a punti, sta molto più attenta».

Fatta la multa, alla fine, bisogna anche riscuoterla. Che non succeda come a Napoli, dove
due anni fa sono finite in prescrizione contravvenzioni per 175 milioni di euro. Il primo cittadino di Contessa Entellina è avvertito.

(hanno collaborato Angela Geraci e Giorgio Sturlese Tosi)


CONTRAVVENZIONI STRADALI
Le cifre, da Milano a Napoli


MILANO
962 mila le infrazioni sanzionate nei primi sei mesi di quest’anno. 1.790.000, le contravvenzioni elevate nel 2003.
25.200 le automobili rimosse quest’anno perché in divieto di sosta.
514 mila le contravvenzioni registrate dagli occhi elettronici fino al 15 novembre dalle 38 telecamere attive in città.
2.611 le patenti ritirate nel 2004 per eccesso di velocità (13,5 per cento più del 2003).
40 per cento, le multe che realmente vengono pagate.


ROMA
790.438 le multe fatte dai vigili urbani di Roma, da gennaio a ottobre 2004, e non contestate direttamente al trasgressore.
352.862 le contravvenzioni per violazione delle zone a traffico limitato, la principale trasgressione dei romani.
Altre 99.872 sono state fatte direttamente alla presenza del guidatore.
Più 30 per cento l’aumento del numero di contravvenzioni elevate dai vigili urbani rispetto al 2003.
600 mila le multe per violazione delle strisce blu.



TORINO
713 mila le multe nel 2003: 576 mila per divieto di sosta, 28.500 per limiti di velocità, 13 mila per mancato rispetto del rosso ai semafori, 11 mila per cinture di sicurezza non allacciate, 6 mila per uso del telefonino mentre si guida.
20-30 per cento l’aumento delle infrazioni previsto per il 2004 rispetto al 2003.
80 per cento le contravvenzioni che vengono poi effettivamente pagate.
40 milioni di euro i soldi che il Comune di Torino deve incassare (per questo si è affidato a un’impresa specializzata nel recupero crediti).


FIRENZE
49 milioni 365 mila euro l’ammontare delle entrate per multe secondo la previsione di bilancio per il 2005 del Comune di Firenze.
175.100 le multe inflitte grazie alle stazioni di Telepass dall’inizio dell’anno al 30 giugno 2004.
15 le porte telematiche agli ingressi di Firenze sotto le quali si transita solo muniti di pass elettronico.


NAPOLI
2 milioni le multe che vengono fatte ogni anno per violazione del codice della strada.
25 per cento quelle riscosse rispetto al totale.
8 milioni e mezzo di euro l’entrata effettiva per contravvenzioni del 2003, a fronte di una previsione di 53 milioni 700 mila euro.
187 milioni di euro il totale delle multe non pagate negli anni fino al 1999.
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