Data di pubblicazione:
19 giugno 2004
Multe ingiuste, risarcito il disturbo
Fonte:
PoliziaMunicipale.it
Costeranno 500 euro, al Comune di Roma, il «patema sofferto» e le «perdite di tempo subite» da una donna, invalida civile e costretta a muoversi su una sedia a rotelle, raggiunta ingiustamente da numerosi verbali di contravvenzione, non immediatamente annullati, da parte dei vigili urbani. La donna è titolare di un permesso invalidi con accompagno. Un documento che le permette, tra l’altro, di accedere nelle zone a traffico limitato, di parcheggiare nelle zone riservate e di percorrere le corsie preferenziali. Proprio le infrazioni contestatele nei verbali elevati dalla polizia municipale, che hanno convinto la disabile, con l’assistenza legale dell’Associazione italiana utenti e consumatori, a ricorrere al giudice di pace per ottenere un risarcimento. Nella sentenza l’avvocato Massimo Catarinella ha stabilito che «i verbali avrebbero dovuto essere annullati a semplice richiesta, anche in via amministrativa, da parte della signora». Quest’ultima, perciò, «ha diritto di essere risarcita per le continue perdite di tempo e i patemi d’animo subiti a seguito delle numerose quanto illegittime contravvenzioni notificatele». Va quindi compensato, secondo il giudice di pace, anche il disturbo che deriva da adempimenti come impugnare il verbale o iscrivere a ruolo il relativo ricorso. Nel dispositivo il giudice ha escluso ogni intenzione dolosa «da parte di chicchessia», rilevando però «gli estremi di un comportamento colposo, almeno per quanto riguarda il mancato annullamento immediato dei verbali». Soddisfatto per la sentenza il presidente dell’Associazione italiana utenti e consumatori, l’avvocato Edoardo Polacco, che ha rappresentato la donna in udienza. Secondo il legale «sono centinaia i cittadini che si rivolgono quotidianamente alla giustizia per rivalersi nei confronti di una amministrazione comunale che spesso commette gravi e grossolani errori». Non mancano precedenti analoghi a questa vicenda. Nel 2002 Paola Albanesi, invalida civile romana di 60 anni, si è vista recapitare a casa circa quattrocento multe in meno di dodici mesi. La motivazione? Sempre la stessa: aver attraversato il varco della ztl in via Ferdinando di Savoia con la sua auto, senza la prescritta autorizzazione. Un permesso che, invece, la donna possedeva dal 25 agosto del 2001, quando le era stato inviato a casa dal Comune. In quel caso la signora Albanesi si è rivolta agli uffici di via Ostiense, dove le multe le sono state subito annullate. Ma l’operazione non è servita ad arrestare la pioggia di contravvenzioni, continuata a cadere con regolarità, sempre allo stesso indirizzo. «Da oggi - ha commentato Polacco - i cittadini romani hanno un’arma in più contro gli errori e le angherie delle multe illegittime. Potranno infatti chiedere al giudice di condannare il Comune al pagamento dei danni subiti». (
Il Messaggero)
Il Messaggero)
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