Ordine di servizio scritto per turno serale con una sola unità

Buon giorno,

Si sottopone all'attenzione delle SS.VV. il seguente quesito derivante dall'adozione da parte dell'Amministrazione Comunale di appartenenza di un orario "sfasato" tra le due uniche unità operative in organico che prevede fasi di servizio ove opera un unico agente, ed un rientro serale dalle ore 19,00 alle ore 22,0. Si premette che tale rientro prevede la finalità del servizio di pattugliamento del territorio, in assenza di arma e di qualsiasi forma di collegamento con centrale operativa vista l'esiguità della dotazione organica e che tale prestazione si effettua dopo lo svolgimento mattutino del turno di servizio dalle ore 07,30 alle ore 13,30 (quindi al di la della pausa pomeridiana vi è un impegno nell'arco della giornata dalle ore 07,30 alle ore 22,00 con rientro il mattino successivo alle ore 07,30. Al di la del fatto che tale variazione di orario è stata effettuata senza consultare le Organizzazioni Sindacali in quanto l'Amministrazione non lo ritiene necessario, il problema sorge quando una unità fruisce del periodo di congedo per ferie o di permesso per malattia; occorsa tale fattispecie, lo scrivente, in qualità di Responsabile dell'Area Polizia Locale ha formalizzato per iscritto all'Amministrazione il fatto che non è possibile svolgere in tali condizioni, un servizio serale, con una sola unità operativa priva di armi e gettata allo sbaraglio delle possibili situazioni che si verificano nel lavoro serale. Si è evidenziato che anche il semplice rilievo di incidente con un solo operatore, in condizioni di scarsa visibilità investe caratteri di pericolosità sia per l'agente sia per l'utenza stradale, senza prevedere situazioni piu' gravi come risse, furti o controlli di P.S. Per tutta risposta l'Amministrazione, sia per mezzo del Sindaco che del Segretario Comunale ha comunicato a mezzo scritto allo scrivente che in caso di assenza di un operatore di polizia, lo stesso servizio di controllo del territorio sarebbe stato effettuato con l'ausilio di un consigliere comunale o di un assessore (ipotesi rifiutata dallo scrivente poichè non legale in quanto un amministratore locale non può svolgere servizi di polizia) ed inoltre, in seguito, il Segretario ha predisposto un ordine scritto con il quale si impartisce al Responsabile del Comando di disporre affinchè tale servizio sia svolto anche SINGOLARMENTE nelle fattispecie evidenziate (ferie, permessi, malattia) da parte di una singola unità. Sino alla data odierna, vista la mancata risposta dell'Ufficio Tecnico Territoriale del Governo, al quale si è inviata dettagliata relazione e visto il rifiuto da parte dell'Amministrazione di ricevere le Associazioni Sindacali, gli agenti si sono attenuti a tale ordine di servizio, svolto nelle deprecabili condizioni evidenziate, effettuando servzio esterno da soli quando il rispettivo collega era ammalato. Il quesito od i quesiti che si pongono sono pertato i seguenti:

Come si deve comportare lo scrivente, in qualità di Responsabile nei confronti dell'agente in organico? Deve predisporre ordine scritto di servizio al collega esponendolo di fatto ad una situazione pericolosa o deve mettersi nelle condizioni di essere sottoposto a sanzioni disciplinari (in quanto espressamente formalizzato nel medesimo atto del Segretario Comunale) per omissioni in tal senso?

Quali sono i mezzi per far rispettare i piu' elementari canoni di sicurezza per gli operatori di polizia in queste situazioni che sono fonte di pericolosità anche per l'utenza stessa, alla luce del silenzio dell'Ufficio Territoriale del Governo e del fatto che l'Amministrazione Comunale non vuole recepire le osservazioni delle Associazioni Sindacali privilegiando l'esigenza demagogica di dimostrare alla cittadinanza che esiste un controllo del territorio in ambito serale, seppur del tutto privo dei requisiti minimi di efficacia e caratterizzato dalla piu' totale indifferenza nei confronti della sicurezza degli operatori?

Si ringrazia e si porgono cordiali saluti.