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Data di pubblicazione: 25 agosto 2023

Pergolato

QUESITO DI UN ABBONATO

Premesso che:

un esercizio pubblico inoltrava C.I.L.A. con relativa Autorizzazione Paesaggistica (zona di vincolo), per l’installazione di un pergolato esterno su plateatico esistente;

il regime della edilizia libera di cui all'art. 6 del D.P.R. 380/2001 e dell'edilizia libera certificata ex art. 6/bis, diversamente da quello della S.C.I.A., non prevede alcuna fase di controllo successivo che, in caso di esito negativo, si chiude con un provvedimento di carattere inibitorio (ai sensi dell'art. 19, comma 3 L. 241/1990); la C.I.L.A. deve essere “soltanto” conosciuta dall'amministrazione affinché possa essere verificato l'impatto sul territorio;

in ogni caso nei 30 giorni successivi alla presentazione della pratica edilizia, l’Ufficio Tecnico Comunale non inviava alcuna comunicazione ai richiedenti;

dopo sei mesi dalla presentazione, a seguito di segnalazione per installazione abusiva, il competente dirigente notificava loro “Ordinanza di sospensione di ogni attività di opere eseguite in assenza di idoneo provvedimento autorizzativo ai sensi dell'art. 27 D.P.R. 380/2001”;

contemporaneamente veniva chiesto al Comando un sopralluogo per presunto abuso edilizio;

successivamente l’Ufficio Tributi, destinatario della medesima segnalazione, puntualizzava che il pergolato non era a norma in quanto violava le norme previste dal Regolamento sulle occupazioni suolo pubblico pertanto il Comando doveva procedere con la contestazione delle sanzioni previste dal regolamento e non per l’eventuale abuso edilizio;

alle contrastanti richieste il Comando, dopo aver seguito sopralluogo, ne ha comunicato gli esiti agli uffici richiedenti suggerendo di ricorrere in primis alla diffida amministrativa;

Visto che:

nel frattempo, a seguito dell’avvenuta compravendita, il nuovo intestatario dell’attività commerciale ha chiesto il rinnovo della concessione del plateatico;

lo scrivente Comando è stato invitato ad esprimere proprio parere ma, vista la consuetudine dei vari uffici di “utilizzare” le nostre “osservazioni” come unico motivo per un eventuale diniego, si comunicava che a seguito della confusione creatasi non si era in grado di esprimere parere in merito;

Considerato che:

sia i tecnici firmatari della CILA che l’attuale proprietario hanno ricorso all’ordinanza adducendo che il manufatto è stato realizzato successivamente al silenzio assenso;

a seguito del “suggerimento” è stata notificata diffida alla cui scadenza è stata chiesta, e concessa, una proroga di 60 giorni;

Si chiede

un vostro parere in merito alla procedura da seguire dati i continui esposti che, insistendo nel segnalare l’abuso, evidenziano una mancanza/omissione da parte del Comando.

Lo scrivente ha qualche perplessità anche sulla procedura edilizia (CILA) per la realizzazione del pergolato in zona di vincolo paessaggistico.

In attesa di un vostro autorevole parere, colgo occasione per porgere cordiali saluti.

 

CLICCA QUI per leggere la risposta di Roberto Brillante.

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