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Data di pubblicazione: 03 marzo 2011

Veicolo in sosta senza assicurazione

PoliziaMunicipale.it
QUESITO DI UN ABBONATO

Spett.le Redazione, siamo a richiedervi chiarimenti sul tema relativo alla problematica del "sequestro postumo" di veicolo sprovvisto di copertura assicurativa in assenza sul posto al momento dell'accertamento del trasgressore/proprietario o altra persona responsabile del mezzo. La situazione in esame è la seguente: durante un'attività di controllo sul territorio l'operatore di P.L. accerta la mancata copertura di un autoveicolo in sosta su area aperta al pubblico verificando che il mezzo in questione, in assenza del conducente/proprietario, espone contrassegno assicurativo scaduto di validità e che dalla verifica della banca dati dell'A.N.I.A. risulta confermata tale mancata copertura del mezzo. Come comportarsi, dunque, in tale circostanza? A fronte del modus operandi invalso in molti Comandi che sposa la tesi di sequestrare immediatamente il veicolo provvedendo a farlo convogliare presso una Depositeria autorizzata per poi d'ufficio notificare tutti gli atti al responsabile in solido che verrà invitato presso il Comando procedente al fine di chiarire la situazione, chi scrive non condivide tale procedura. In proposito, infatti, si aderisce fedelmente al disposto di cui all'art.213, comma II, del C.d.S. che prevede in caso di sequestro di un autoveicolo che il proprietario/conducente o altro obbligato in solido sia nominato custode dello stesso con l'obbligo di depositare il veicolo in un luogo di cui abbia la disponibilità, il tutto anche per evitare di esporsi ad eventuali rischi dovuti al fatto che all'epoca dell'accertamento il veicolo potesse essere in realtà assicurato e quindi i dati A.N.I.A. non aggiornati con l'inevitabile conseguenza da parte del proprietario di formulare richiesta di rimborso delle spese sostenute relative al trasporto e custodia del proprio veicolo giacente in Depositeria per alcuni giorni oltre che per ulteriori richieste di danni subìti (in tal senso, interpellate telefonicamente al riguardo, si sono espressi anche i Responsabili degli Uffici preposti delle Prefetture di Roma e Milano). Orbene, nell'ipotesi di cui all'oggetto lo scrivente ritiene più opportuno procedere in diverso modo e cioè: accertata l'esposizione del contrassegno assicurativo scaduto di validità ed eseguite le opportune verifiche A.N.I.A. si ritiene, sulla scorta di alcuni orientamenti del settore (Comando P.M. Torino) ed in base a due circolari del Ministero del 2000 e 2001 (relative però al fermo postumo) e fermo restando che il veicolo rimane in sosta nel luogo in cui si trova, di procedere d'ufficio nei confronti del proprietario (opportunamente invitato al Comando procedente a presentare i documenti del veicolo) alla stesura del verbale di contestazione ai sensi dell'art.193 C.d.S. con contestuale redazione e notifica del verbale di "sequestro postumo" del veicolo (con decorrenza della misura cautelare dal momento della contestazione/notifica all'avente diritto) che tuttavia non è nella disponibilità degli operanti ma viceversa rimane sotto la custodia del responsabile in solido. Il problema, tuttavia, si pone quando (come ora verificatosi nel nostro Comune) il proprietario del veicolo non ottempera all'invito di presentazione formalmente redatto e debitamente notificatogli, ma piuttosto non provvede a prendere in custodia il mezzo e lascia in sosta il veicolo in questione dove è avvenuto l'accertamento o viceversa lo sposta in altra area pubblica. Come procedere in tale situazione? Essendo pacifica in tale caso la stesura d'ufficio dei verbali ai sensi dell'art.180, comma VIII, C.d.S. (in quanto l'interessato era stato invitato ad esibire tutti i documenti relativi al veicolo) e dell'art.193 C.d.S. con relativa trasmissione per la notifica al proprietario del veicolo, si ritiene opportuno procedere anche alla stesura del verbale di "sequestro postumo" accompagnato dal relativo cartello indicante lo stato di sequestro da apporre sul veicolo, il tutto da notificarsi all'avente diritto. Ma nel caso di inerzia di quest'ultimo a convogliare il veicolo in area non aperta al pubblico o viceversa se il mezzo viene spostato in altra località soggetta a pubblico passaggio, quali atti o attività porre in essere da parte della Polizia Locale? E' ipotizzabile in questa situazione applicare nei confronti del proprietario il comma II ter dell'art.213 C.d.S. (rifiuto di presa in custodia del veicolo) pur avendo già proceduto alla stesura e notifica del verbale di "sequestro postumo" o viceversa meglio procedere ai sensi del comma IV sempre dell'art.213 C.d.S. (circolazione durante il periodo di sequestro) ed in quest'ultimo caso come ed in forza di quale disposto normativo destinare il veicolo? Chi scrive, in virtù di una serie di orientamenti giurisprudenziali contrari alla prima tesi, propenderebbe maggiormente per la seconda soluzione (anche se la si ritiene un po' forzata!), ma rimane il problema di come procedere materialmente nei confronti del veicolo, senza contare poi le eventuali conseguenze di natura penale cui esporre il proprietario (specie riguardo agli artt..334-335 c.p.) anche se materialmente il cartello indicante lo stato di sequestro non è stato apposto dalla Polizia Locale sul veicolo ma piuttosto solo notificato al responsabile in solido con l'avvertenza di doverlo esporre sul mezzo (cosa che poi, com'è evidente, non è avvenuta). Insomma una questione, ad avviso di chi scrive alquanto controversa ed al fine di affrontarla nel migliore dei modi si chiedono lumi anche, se possibile, con riferimenti normativi o circolari Ministeriali la cui ricerca è e resta sempre più complicata. Grazie e nello scusarmi per essermi forse dilungato troppo spero di essere stato sufficientemente chiaro nella formulazione del quesito.



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