Data di pubblicazione:
06 aprile 2009
Un atto di coraggio umano e civile
Fonte:
PoliziaMunicipale.it
LA LETTERA DI MICHELE GIORDANO (P.M. DI ALTAMURA)
Il sottoscritto Giordano Michele con la presente invia la documentazione riguardante l'episodio verificatosi il 07/10/2005, di seguito narrato.
In data summenzionata, alle ore 13,30 circa, lo scrivente mentre era regolarmente comandato di servizio in Via Santeramo, dinanzi alla Scuola Elementare "Don L. Milani", per la sicurezza degli alunni che ivi attraversano di ritorno dai vari plessi scolastici, ad un tratto la sua attenzione è stata attirata da un avvenimento insolito: una madre urlava, chiedendo aiuto, poiché aveva perso il controllo del proprio figlioletto il quale correva lungo il marciapiede di Via Santeramo che termina a Via Castel del Monte.
Istintivamente il sottoscritto, notando il pericolo estremo, si lanciava al seguito del piccolo ma dopo una rincorsa in pendenza di alcune decine di metri, ove aveva raggiunto una notevole velocità, perdeva l'equilibrio ed urtava la parte destra facciale con inaudita violenza e senza poter apporre alcun riparo contro un cestino metallico portarifiuti posizionato in Via Santeramo, 161/e, ove terminava la sua corsa accasciandosi.
Tramortito e dolorante al volto con sanguinamento notevole dall'arcata sopracciliare veniva sopraffatto dal panico poiché avvertiva lesioni gravi e considerato il violento impatto ha temuto persino per la sua vita.
Veniva trasportato d'urgenza al locale pronto soccorso, ancora in preda al panico, ove lo stesso nosocomio, dopo gli accertamenti di rito, emetteva la seguente diagnosi: ferita lc dell'arcata sopraccilliare destra, contusione ginocchio sinistro e distorsione del rachide frattura dell'arco zigomatica e del pavimento dell'orbita destra, cervicale.
In serata veniva trasferito all'Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, specializzato in tale ambito, ove in data 11/10/2005, subiva il relativo intervento chirurgico in anestesia totale.
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L'INTERVISTA DELLA REDAZIONE DI WWW.POLIZIAMUNICIPALE.IT A MICHELE GIORDANO
La storia che ha da raccontare Michele Giordano è originale, ma al tempo stesso abbraccia idealmente quelli che sono gli ideali ed il modo di intendere il servizio di molti operatori di Polizia Locale sparsi in tutta Italia. Un episodio a cui la nostra redazione vuole dedicare il giusto risalto.
In primis è necessario sottolineare che in seguito all'evento in parola, giocoforza non ho potuto più espletare le mansioni di operatore di P.M. e sono transitato nel ruolo amministrativo del Comune, dopo essere stato sottoposto a visita collegiale medico-legale presso la ASL. Inoltre è utile aggiungere che la descrizione dell'evento è quella da me narrata nel testo inviato, ove ho tentato di salvare, non riuscendovi per i motivi già noti, il bambino indicato ( e non come erroneamente descritto nel titolo in uno dei due articoli giornalistici allegati).
Vuoi raccontarci con le tue parole gli accadimenti di quel giorno, come lo hai vissuto tu?
R. Alla dinamica dell'accaduto, la cui descrizione è già in vs. possesso è doveroso aggiungere una significativa circostanza: se al posto del cestino portarifiuti ci fosse stato un ostacolo diverso (albero o altro) non sarei ancora qui a raccontare l'accaduto. A tal proposito lasciatemi esprimere un pensiero, anche se può sembrare fuori luogo e non credibile: per me questo non è assolutamente frutto del caso, anzi tutto ciò ha rinforzato la mia fede in Dio. Tornando alla descrizione dell'episodio è necessario aggiungere che il sottoscritto ha pensato per diverse ore successive all'evento di essere arrivato al cosiddetto "capolinea", constatato l'impatto violentissimo occorsogli, tant'è che nella nottata susseguente, ricoverato in Ospedale, si è tenuto in contatto telefonico con la propria famiglia onde confermare il non aggravarsi della situazione clinica. Ad ogni modo rifarei il tutto poiché era in pericolo la vita di un bambino di soli 3 anni.
Cosa ti è rimasto di quell'episodio, sul piano fisico e su quello psicologico?
R. Sul piano fisico sono rimasti diversi postumi di cui ne cito alcuni: Frattura di COMZ (complesso orbito-malare-zigomatico), Sindrome Algo-Disfunzionale dell'ATM, Nevralgia del Trigemino di destra. Sul piano psicologico è notorio quale impatto può avere un evento talmente grave come quello accaduto allo scrivente, il quale ha temuto, per diverso tempo, di essere in pericolo di vita. Altrettanto palese, il notevole dispendio di energie, tempo e denaro che conseguono un episodio di tal genere che, purtroppo, vengono sottratti alla propria famiglia (ho moglie e 4 figli).
Ritieni che l'episodio abbia avuto il giusto risalto, a livello di stampa?
R. Ringrazio innanzitutto le due testate locali. Inoltre, ritengo che avrei meritato di più, se si considera sia la risonanza che le Istituzioni e i Media in genere riservano ad eventi simili sia il vissuto post-traumatico intriso anche di umiliazioni.
Come vedi l'evoluzione professionale della categoria? Ritieni che il ventilato, progressivo passaggio ad una equiparazione alle polizie di stato sia un passo avanti oppure secondo te va a snaturare funzioni e principi della Polizia locale?
R. Poiché ricopro attualmente un ruolo amministrativo, non seguo più assiduamente, contrariamente al passato, le problematiche della Polizia Municipale. Mi spiace immensamente non poter rispondere a questa domanda.
Ti preghiamo infine di inviare un saluto ai nostri lettori.
Un saluto ai lettori di Polizia Municipale, che mi hanno dato la possibilità di far conoscere la mia storia.
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In allegato gli articoli pubblicati sui quotidiani locali e la lettera di ringraziamento inviata dal genitore del bambino.
articolo di giornale/2 | 1,6 MB | |
articoli di giornale/1 | 1,6 MB | |
la lettera di ringraziamento del genitore del bambino | 768,8 kB |
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