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Data di pubblicazione: 03 novembre 2005

Roma. Vigili a caccia di caldaie fuorilegge

PoliziaMunicipale.it
Sigilli alle caldaie fuorilegge. E saranno i vigili urbani con blitz improvvisi a controllare se qualche condominio della capitale va ancora a carbone. Dal primo settembre di quest’anno, infatti, questo tipo di impianto è vietato da un decreto della Presidenza del Consiglio dell’8 marzo del 2002, perché il carbone è considerato un combustibile altamente inquinante. Ci sono stati tre anni di tempo per modificarli, adesso non si possono più accendere. Gli ultimi dati, però, riportavano, prima dei recenti controlli, che nella capitale erano ancora 830 gli impianti di questi tipo, per un totale di 50 mila persone: così dal 28 ottobre è iniziato, per volontà dell’assessore ai Lavori pubblici Giancarlo D’Alessandro, uno
screening completo, che sarà completato il 10 novembre.
Ad effettuarlo sono i tecnici dell’Acea (gli stessi incaricati di certificare con il bollino blu gli impianti a metano, ad un ritmo di 30 mila l’anno) «e in questa prima fase - spiega Giancarlo D’Alessandro - valuteremo quanti impianti sono stati ultimamente trasformati. Ogni giorno i tecnici effettuano fra i 70 e gli 80 controlli». E gli ultimi dati dicono che a Roma, nonostante i ripetuti avvisi, fino a ieri, ancora 427 impianti erano a carbone, 49 sono stati trasformati e centralizzati a metano, 17 edifici sono stati trasformati in singoli impianti autonomi, 300 impianti invece sono stati trasformati in centralizzati a metano, uno è in trasformazione a gasolio, uno a legna, uno elettrico e tre sono stati disattivati. I primi controlli sulle caldaie a carbone sono iniziati nel IX Municipio (dalla circonvallazione Appia a via Etruria, via Sannio, via Taranto, via Mirandola, via Scevola e piazza Ragusa). Ma più in generale i condomini interessati dall’operazione sono tutti quelli sorti intorno agli anni ’50 in tutti i Municipi, compreso il primo, e fatta salva Ostia.
«Questa prima fase, che consiste nel verificare quanti impianti sono stati trasformati, si concluderà il 10 novembre - prosegue Giancarlo D’Alessandro - Mentre nella seconda fase, che inizierà subito dopo, diciamo dal 12 novembre in poi, i vigili effettueranno i controlli sugli impianti ancora a carbone, e ne vieteranno l’uso con l’apposizione dei sigilli», un po’ come avviene con gli abusi edilizi.
«Siamo determinati a risolvere un problema di natura ambientale - spiega ancora D’Alessandro - il Campidoglio ha più volte avvertito i condomini, io stesso ho scritto tre lettere (il 31 gennaio 2004, il 14 maggio 2004 e il 7 luglio 2005) per sollecitare la sostituzione degli impianti sottolineando che il Comune di Roma è un mero esecutore e che dal ministero dell'Ambiente ci hanno sempre confermato che non ci sarebbero stati slittamenti dei termini».
Un esempio? L’ultima lettera inviata ai 50 mila interessati dal titolare dei Lavori pubblici, oltre a ricordare la scadenza settembrina, avvisava che «da quella data sarebbe stata eseguita la verifica di tutti gli impianti a carbone, con un ulteriore e completo controllo a novembre, all’atto dell’accensione dei termosifoni». E la missiva è molto chiara: «Nei casi in cui risulterà che gli impianti siano ancora accesi, l’amministrazione comunale emetterà il provvedimento di divieto d’uso».
Una soluzione è stata adesso trovata per venire incontro ai ritardatari o per chi avesse difficoltà economiche. Perché «il Comune di Roma sarà comunque vicino ai cittadini impegnati a cambiare le caldaie - conclude l'assessore D'Alessandro - cercheremo di accelerare i tempi e per questo parlerò con Italgas al fine di velocizzare i nuovi allacci».
L’accordo con la società del gas, raggiunto proprio in questi ultimi giorni, prevede che, per favorire i condomini, gli allacci avverranno entro 40 giorni lavorativi, dal momento dell’accettazione dell’offerta: un tempo minimo indispensabile per realizzare il nuovo impianto «e non mesi, come si sente dire in giro», precisano all’assessorato dei Lavori pubblici. Inoltre nel caso di trasformazione a metano, l’allacciamento sarà gratuito alla rete di distribuzione del gas, a condizione che la richiesta di attivazione sia stata fatta entro al fine di ottobre di quest’anno. (
Corriere della Sera)
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