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08 ottobre 2012

Opposizione a sanzioni amministrative e capacità a stare in giudizio

Sono responsabile della polizia municipale , normalmente delegato a comparire in udienza nelle cause di opposizione a sanzioni amministrative , e gradirei un vostro qualificato parere in ordine ad una, per me nuova , vicissitudine processuale nanti il giudice di pace che mi ha interessato nei giorni scorsi.


l'oggetto del giudizio erano due sanzioni amministrative ( velocità pericolosa e divieto di sorpasso ) accertate e contestate a seguito della ricostruzione di un incidente stradale. Il trasgressore tramite legale impugna entrambi i verbali.


Il comune si è ritualmente costituito ed io lo rappresentavo in giudizio munito dell'apposita delega del sindaco.


Con mia somma sorpresa nonostante fossi presente in aula udienza alle ore 9:55 ( l'udienza era fissata per le ore 9:45 ) l'avvocato della ricorrente già iniziava la verbalizzazione ( è pressi che la verbalizzazione venga fatta dalle parti ) dando atto della contumacia del comune. Contestavo quindi al legale, costringendolo alla rettifica , ancha la sola richiesta di contumacia stante il disposto dell'art. 59 delle disposizioni di attuazioni del c.p.c. che stabiliscono che si attenda almeno un ora dall'apertura dell'udienza per la dichiarazione di contumacia .


Ad ogni modo , aperta l'udienza di discussione il giudice in primo luogo negava quale mezzo istruttorio la testimonianza, da me richiesta, dell'altra parte coinvolta nel sinistro stradale perchè, a suo dire, egli sarebbe portatore di interesse in quel processo. Sinceramente non vedo di quale interesse sarebbe portatore il teste da me citato atteso il fatto che l'oggetto del giudizio è la pretesa sanzionatoria del comune nei confronti del ricorrente ed il teste, anche se coinvolto nel sinistro stradale che ha originato le sanzioni, non credo che potesse costituirsi come terzo nel processo ( e quindi avere un interesse ).


Oltre a quanto sopra, durante la discussione della causa , il giudice apprende che il sottoscritto era anche verbalizzante ed intervenuto nel sinistro stradale e, per tale ragione , ritenendo sussistente una mia incompatibilità dichiara la contumacia del comune fissando una nuova udienza e invitando l'ente a ricostituirsi in giudizio con altro funzionario.


Francamente, anche qui sono rimasto molto perplesso, non vedo quale incompatibilità possa esservi tra chi è a conoscenza dei fatti, anche quale verbalizzante, e rappresentare l'Ente in giudizio. Fondata sarebbe stata tale eccezione se le parti ovvero lo stesso giudice avessero chiesto tra i mezzi istruttori la testimonianza dei verbalizzanti ( ma così non è stato ) . E' ovvio che in quel caso non avrei potuto essere teste e difensore dell'ente nello stesso tempo.


Ho avuto come l'impressione che il giudice sia stato un po troppo "orientato" anche interpretando la nozione di "interesse nella causa" e "incompatibilità" in maniera molto estensiva e, forse , illegittima.


Gradirei un Vostro parere in proposito .

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