C'è un'area adibita a parcheggio che si presume sia proprietà privata. Il perimetro esterno di tale proprietà privata è costituito da:
1. Un lato che da sulla strada, segnato da un muro alto 1.80 metri con cancello. Il cancello però è perennemente aperto.
2. Un altro lato che non è recintato, da su un "fosso" (o canale) che è stato intubato (ed è perciò diventato ad uso pedonale) e
infine su questo lato ci sono: un albero e degli arbusti bassi, lasciati crescere a cespuglio, che però non costituiscono siepe continua e ci sono spazi ampi per accedere praticamente camminando, senza salti, senza sforzo, senza neanche spostare la vegetazione.
Chiunque acceda, dal cancello perennemente aperto o dal lato del "fosso" (che è intubato), viene minacciato di denuncia perchè "proprità privata". E giustamente, poichè il proprietario vede l'intrusione e invita ad uscire, la persona minacciata esce dalla proprietà.
Tuttavia mi chiedo quanto insista il rischio di denuncia dato che tale proprietà ha un lato con cancello sempre aperto e un altro lato tecnicamente aperto, visto che si può passare senza saltare e senza nessuno sforzo praticamente.
In particolare: quando si configura il reato di violazione di proprietà privata visto che l'area si può accedere liberamente sempre ?
E' necessaria una recinzione, un muro, quanto alto? Una siepe, dei vasi? Degli alberi? Un fosso aperto? Un fosso intubato che è ormai un percorso pedonale vale comunque come un fosso aperto?
Che succede nel caso specifico se:
1. il proprietario a confine ha necessità di ispezionare il muro divisorio (che magari ha costruito lui a sue spese), tale muro si è spaccato, e magari tale proprietario confinante vuole fare manutenzione e ha necessità di entrare nella proprietà privata di cui sopra, e il proprietario però non c'è o si rende irreperibile.
2. un ragazzino entra nella proprietà privata (dal cancello o dal lato non recintato) per recuperare il pallone, sempre in assenza del proprietario.
Davvero questa possibilità di denuncia/multa è reale?