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Data di pubblicazione: 27 febbraio 2021

Istituti di vigilanza

Lumi4innovation

Il settore della vigilanza privata ha fatto passi da gigante in materia di sicurezza. E non solo per quanto riguarda i servizi offerti alle aziende private ma anche per le possibili connessioni con il potenziamento della sicurezza urbana integrata. La normativa in effetti ha valorizzato solo in parte questa opportunità ma un sentiero battuto lo possiamo trovare all’interno del pacchetto sicurezza Minniti, il dl 14/2017, il quale prevede forme embrionali di collaborazione da sviluppare.

E in ulteriori indicazioni e circolari ma soprattutto nell’esperienza di alcune realtà territoriali che si sono già buttate in avventure decisamente innovative e particolari (si veda per esempio il caso di Castelnuovo di Porto). In questo commento cercheremo di illustrare le regole del secondo livello di collaborazione tra pubblico privato. Quello tra l’ente locale, i privati e gli istituti di vigilanza, in un’ottica di sicurezza urbana ulteriormente integrata.

Il ruolo degli istituti di vigilanza: riferimenti normativi

L’art. 7 del dl 14/2017 prevede che al fine di conseguire una maggiore diffusione delle iniziative di sicurezza urbana nel territorio, nonché per ulteriori finalità di interesse pubblico, gli accordi e i patti per la sicurezza tra sindaco e prefetto possono riguardare progetti (…) “per la messa in opera a carico di privati di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati, dotati di software di analisi video per il monitoraggio attivo con invio di allarmi automatici a centrali delle forze di polizia o di istituti di vigilanza privata convenzionati”.

Poi abbiamo il provvedimento del Garante della Privacy dell’8 aprile 2010, che al punto 4.6 incentiva il ricorso a sistemi di videosorveglianza integrati tra diversi soggetti, pubblici e privati, nonché l’offerta di servizi centralizzati di videosorveglianza remota da parte di fornitori (società di vigilanza, Internet service provider, fornitori di servizi video specialistici).

Infine, la Direttiva del Viminale del 2 marzo 2012 che in materia di aggiornamento e sviluppo della configurazione dei sistemi di videosorveglianza contempla anche la partecipazione degli istituti di vigilanza al concetto della sicurezza integrata in senso lato.

 

Fonte: Lum4innovation

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