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Data di pubblicazione: 29 giugno 2017

In palestra o a fare spesa durante l'orario di lavoro

Il Piacenza
Emilia-Romagna

Dipendenti comunali che andavano in palestra oppure a fare la spesa durante l’orario di lavoro. Qualcuno invece andava a pranzo. Così afferma la Procura di Piacenza. Riguarda i presunti “furbetti” del cartellino l’indagine che si è conclusa con il clamoroso blitz di Polizia municipale e Guardia di finanza che la mattina presto del 28 giugno si sono presentati a palazzo mercanti per eseguire numerose perquisizioni negli uffici e acquisire molto materiale. Ad anticipare i dettagli, parlando di «dipendenti che timbravano per poi farsi i fatti propri», sono Salvatore Cappelleri, capo della Procura della Repubblica di Piacenza, e il sostituto Antonio Colonna. 

Le accuse sono di truffa, falso e per qualcuno anche di peculato per aver usato automezzi di servizio per scopi non lavorativi. L’inchiesta è stata complessa ed è durata diversi mesi. Coordinati dal pm Colonna, finanzieri e agenti della Municipale hanno acquisito prove su prove, pedinando i presunti impiegati pubblici infedeli, riprendendoli anche al di fuori dell’ufficio durante l’orario di lavoro.

Nel mirino degli accertamenti soprattutto, ovviamente, l’ufficio del personale che si trova al secondo piano. Qui Municipale e Finanza dovranno acquisire - in parte è già stato fatto - gran parte dei documenti. Sono 50 in tutto i dipendenti comunali indagati, di cui 40 colpiti da misura cautelare: uno agli arresti domiciliari, e trentanove sottoposti all’obbligo di firma, mentre altri 10 sono indagati a piede libero. Sono stati tutti portati in questura e al comando provinciale delle Fiamme Gialle per il fotosegnalamento. Ad incastrare i dipendenti comunali ci sarebbero sia riprese con le telecamere nascoste, sia pedinamenti con agenti in borghese.

 

Fonte: Il Piacenza

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