Spese per la polizia municipale
Mantenere un ufficio di polizia locale costa. E in alcune città costa di più rispetto alla media: come a Gallipoli o a Otranto. Ma anche a Lecce si spende in maniera notevole se si confronta il dato con le città di uguali dimensioni. È quanto emerge da uno studio di Openpolis, associazione che si occupa di analizzare, elaborare e contestualizzare gli open data, cioè quelle informazioni - bilanci, in particolare - che gli enti locali mettono a disposizione di tutti. In questo caso, sotto la lente d’ingrandimento dell’associazione è finita la spesa dei comuni per la polizia municipale.
I dati riguardano i costi per il personale e l’acquisto dei beni necessari alla loro attività. Oppure le spese per la manutenzione, la ristrutturazione o la costruzione dei loro uffici. Spulciando i dati pubblicati (che si riferiscono al 2014), si apprende ad esempio che Gallipoli è al quarto posto in Puglia per spesa pro capite (124,58 euro). La Città bella è al 147esimo posto in tutta Italia, ben al di sopra della media per una città medio-piccola, media che si attesta intorno ai 33 euro pro capite.
Sempre rimanendo in Puglia, Otranto è al settimo posto (93,66 euro pro capite), mentre in nona posizione si trova Patù (87,83). Il capoluogo è poco più avanti, al tredicesimo posto: a Lecce l’amministrazione comunale spende 68,96 euro pro capite per la gestione del corpo di polizia municipale. Tradotto in valore assoluto, nel bilancio 2014 la cifra che emerge è di circa 6,5 milioni di euro. Il tratto in comune tra queste amministrazioni è l’essere tra le mete turistiche più ambite: non a caso, nella parte alta della classifica ci sono anche Melendugno, Castro e Porto Cesareo.
Fanalino di coda, nel Salento, sono San Cassiano (terz’ultima in Puglia, 7,84 euro pro capite), e Cannole, Spongano, Supersano e Castrì di Lecce, la cui spesa varia tra i 9,48 e gli 11,87 euro per cittadino.
Un po’ dappertutto, soprattutto nei comuni che si trovano nelle posizioni di vertice, il trend è in crescita rispetto agli anni passati.
Per fare qualche esempio: nel 2005 a Lecce si spendevano 47 euro, a Otranto 67, a Patù 51. Il capitolo di spesa nell’ultimo decennio, dunque, è andato gonfiandosi esponenzialmente.
Più di qualsiasi altro ufficio comunale, quello della polizia municipale ha un ruolo chiave nel garantire la presenza dell’amministrazione sul territorio. La polizia locale ha diversi compiti, ma tutti sono contraddistinti dalla necessità di rendere effettivi i provvedimenti e le attività dell’ente. Per esempio è incaricata di vigilare sulla sicurezza urbana e contribuire a mantenere l’ordine pubblico, in collaborazione con le altre forze di polizia.
Sul fronte della sicurezza stradale, regola la viabilità e sanziona i comportamenti contrari al codice della strada. Ha inoltre diverse funzioni sul commercio cittadino, e tra i suoi compiti figurano il controllo delle autorizzazioni, la repressione dell’abusivismo e altre attività ispettive.
Per adempiere a queste funzioni il Comune deve affrontare una serie di spese di natura diversa. In primo luogo i costi per il personale e l’acquisto dei beni necessari alla loro attività (per esempio le automobili). Ma anche le spese per la manutenzione, la ristrutturazione o la costruzione dei loro uffici.
Il confronto con le altre città italiane riserva qualche sorpresa. Quella che ha speso di più in polizia locale è Milano, con 146,77 euro pro capite. Si collocano sopra la soglia dei 100 euro per abitante anche altre tre grandi città: Firenze (142 euro), Roma (135,89 euro) e Torino (109,83 euro). Gallipoli, dunque, ha una spesa pro capite più alta di Torino, ma non solo: in riva allo Jonio si spende di più rispetto a Venezia, Napoli, Bari o Bologna.
Il dato di Gallipoli si può spiegare anche con la particolare situazione che si verifica ogni estate, quando l’enorme afflusso di turisti costringe a un super lavoro tutte le forze dell’ordine, agenti della municipale compresi.
Fonte: Quotidianodipuglia
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