Data di pubblicazione:
16 luglio 2012
La vittoria dei vigili precari "Il Comune deve risarcirli"
Fonte:
La Nazione
Regione:
Sicilia
AVEVANO
lavorato per cinque anni come precari alla Polizia municipale di Grosseto. Un contratto a termine dopo l'altro, senza mai arrivare all'agognata stabilizzazione. Anzi, altro che posto fisso: allo scadere dell'ultimo contratto si erano ritrovati senza lavoro. Così avevano presentato ricorso al
Tribunale del lavoro contro l'Amministrazione comunale, e il giudice ha dato ragione proprio a loro. A tutti e sei, quanti erano i ricorrenti: Luana Narmucci, Piera Boaretto, Diego Morisco, Jacopo Cheli, Antonio Rosati e Vincenzo Antonio Ferraro, tutti di età compresa fra 31 e 53 anni, assistiti dagli avvocati Sergio Galleano e Alessandro Antichi. «Il giudice del lavoro Marco Mezzaluna - confermano allo studio legale Antichi, Bastianini, Leporatti & Associati - ha accertato
l'illegittimità dei contratti a termine e ha condannato il Comune di Grosseto (nella persona del sindaco) al risarcimento del danno, pari a 20 mensilità della retribuzione oltre alla rivalutazione monetaria, gli interessi legali e le spese di assistenza e difesa. In particolare il giudice ha dichiarato l'illegittimità dei contratti a termine mediante i quali i 6 ex dipendenti, già appartenenti al corpo della Polizia municipale di Grosseto, erano stati assunti e mantenuti in servizio». Non resta che attendere le motivazioni della sentenza - che verranno depositate entro 60 giorni - per saperne di più, ma l'orientamento dei giudici è chiaro. Così come chiara è la vittoria dei sei ex vigili urbani.
«E' UN PRIMO punto a nostro favore - dice Vincenzo Ferraro -. Adesso dobbiamo aspettare per vedere
cosa intende fare il Comune e consultare i nostri legali, ma intanto siamo contenti che sia stato riconosciuto un nostro diritto. Peccato che non ci abbiano fatto raggiungere i 36 mesi. Siamo comunque disposti a un confronto con la controparte». I sei erano stati assunti dal Comune nel 2007 dopo aver superato una selezione per 13 posti a tempo determinato come agente di Polizia municipale (posizione «C1»): contratto di 4 mesi, da luglio a novembre, prorogato per la stessa durata. Nel 2008 hanno poi partecipato a un altro concorso, ottenendo contratti a tempo determinato di 5 mesi, da maggio a settembre, e in base alla stessa graduatoria erano stati richiamati nel 2009 e nel 2010, fino a febbraio 2011. Senza che in tutto questo tempo - tra un rinnovo e l'altro, con pause neppure troppo lunghe tra i contratti - per i sei agenti arrivasse il posto fisso. Neppure con il concorso indetto dall'amministrazione comunale nel 2009 per assumere a tempo indeterminato 12 agenti.
Fonte:
La Nazione
lavorato per cinque anni come precari alla Polizia municipale di Grosseto. Un contratto a termine dopo l'altro, senza mai arrivare all'agognata stabilizzazione. Anzi, altro che posto fisso: allo scadere dell'ultimo contratto si erano ritrovati senza lavoro. Così avevano presentato ricorso al
Tribunale del lavoro contro l'Amministrazione comunale, e il giudice ha dato ragione proprio a loro. A tutti e sei, quanti erano i ricorrenti: Luana Narmucci, Piera Boaretto, Diego Morisco, Jacopo Cheli, Antonio Rosati e Vincenzo Antonio Ferraro, tutti di età compresa fra 31 e 53 anni, assistiti dagli avvocati Sergio Galleano e Alessandro Antichi. «Il giudice del lavoro Marco Mezzaluna - confermano allo studio legale Antichi, Bastianini, Leporatti & Associati - ha accertato
l'illegittimità dei contratti a termine e ha condannato il Comune di Grosseto (nella persona del sindaco) al risarcimento del danno, pari a 20 mensilità della retribuzione oltre alla rivalutazione monetaria, gli interessi legali e le spese di assistenza e difesa. In particolare il giudice ha dichiarato l'illegittimità dei contratti a termine mediante i quali i 6 ex dipendenti, già appartenenti al corpo della Polizia municipale di Grosseto, erano stati assunti e mantenuti in servizio». Non resta che attendere le motivazioni della sentenza - che verranno depositate entro 60 giorni - per saperne di più, ma l'orientamento dei giudici è chiaro. Così come chiara è la vittoria dei sei ex vigili urbani.
«E' UN PRIMO punto a nostro favore - dice Vincenzo Ferraro -. Adesso dobbiamo aspettare per vedere
cosa intende fare il Comune e consultare i nostri legali, ma intanto siamo contenti che sia stato riconosciuto un nostro diritto. Peccato che non ci abbiano fatto raggiungere i 36 mesi. Siamo comunque disposti a un confronto con la controparte». I sei erano stati assunti dal Comune nel 2007 dopo aver superato una selezione per 13 posti a tempo determinato come agente di Polizia municipale (posizione «C1»): contratto di 4 mesi, da luglio a novembre, prorogato per la stessa durata. Nel 2008 hanno poi partecipato a un altro concorso, ottenendo contratti a tempo determinato di 5 mesi, da maggio a settembre, e in base alla stessa graduatoria erano stati richiamati nel 2009 e nel 2010, fino a febbraio 2011. Senza che in tutto questo tempo - tra un rinnovo e l'altro, con pause neppure troppo lunghe tra i contratti - per i sei agenti arrivasse il posto fisso. Neppure con il concorso indetto dall'amministrazione comunale nel 2009 per assumere a tempo indeterminato 12 agenti.
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La Nazione
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