Data di pubblicazione:
16 marzo 2009
Randagismo: 1650 Comuni fuori legge
Fonte:
AGI
"La legge parla chiaro, i Comuni dovrebbero provvedere al servizio di cattura dei cani randagi e alla realizzazione di canili comunali. Nonostante cio' sono ancora piu' di 1600 i comuni italiani che sistematicamente disattendono l'applicazione della legge 281". Lo dice l'AIDAA, l'associazione italiana difesa animali e ambiente, in merito al gravissimo fatto avvenuto oggi a Modica, dove un bambino e' morto dopo essere stato aggredito da un branco di cani randagi alla periferia del paese. L'AIDAA "ritiene doveroso innanzitutto far sentire la propria vicinanza alla famiglia del piccolo e augurare una pronta guarigione ai due feriti.
Chiediamo che in attesa della ricostruzione di quanto accaduto, i cani non siano abbattuti ma siano sottoposti a controlli da parte delle autorita' veterinarie volte al loro recupero". Per Lorenzo Croce, presidente AIDAA, "non e' uccidendo i cani o avviando l'ennesima caccia grossa contro i cani selvatici che si affronta e risolve il problema; non dimentichiamo che in Italia ci sono 450.000 cani randagi liberi, concentrati prevalentemente nelle regioni del Sud; e ad oggi il governo nonostante gli annunci dei mesi scorsi, ha tagliato di oltre 2.000.000 di euro i fondi annuali per lotta al randagismo. Ci aspettiamo che la magistratura, una volta per tutte, valuti le responsabilita' di quegli amministratori locali che disattendono da quasi vent'anni l'applicazione delle normative nazionali e regionali per la lotta contro il randagismo". Croce aggiunge "non sappiamo se questo Comune sia o non sia in regola con le normative citate, certo e' che occorre che le autorita' facciano in modo di imporre ai Comuni l'applicazione della legge o che in alternativa, qualora queste norme non siano applicate, vengano sanzionati penalmente i responsabili della mancata applicazione".
Fonte:
AGI
Chiediamo che in attesa della ricostruzione di quanto accaduto, i cani non siano abbattuti ma siano sottoposti a controlli da parte delle autorita' veterinarie volte al loro recupero". Per Lorenzo Croce, presidente AIDAA, "non e' uccidendo i cani o avviando l'ennesima caccia grossa contro i cani selvatici che si affronta e risolve il problema; non dimentichiamo che in Italia ci sono 450.000 cani randagi liberi, concentrati prevalentemente nelle regioni del Sud; e ad oggi il governo nonostante gli annunci dei mesi scorsi, ha tagliato di oltre 2.000.000 di euro i fondi annuali per lotta al randagismo. Ci aspettiamo che la magistratura, una volta per tutte, valuti le responsabilita' di quegli amministratori locali che disattendono da quasi vent'anni l'applicazione delle normative nazionali e regionali per la lotta contro il randagismo". Croce aggiunge "non sappiamo se questo Comune sia o non sia in regola con le normative citate, certo e' che occorre che le autorita' facciano in modo di imporre ai Comuni l'applicazione della legge o che in alternativa, qualora queste norme non siano applicate, vengano sanzionati penalmente i responsabili della mancata applicazione".
Fonte:
AGI
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