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Data di pubblicazione: 08 gennaio 2007

Roma, la prova finale del concorso ufficiali

Il Tempo
Lazio

Il 29 gennaio la selezione del corso interno che si è svolto tre anni fa Prova finale del concorso per ufficiali, si farà con il «telequiz»

SONO disponibili già da questa mattina i fascicoli contenenti gli 800 quiz dai quali verranno estratte le domande per il concorso di accesso alla categoria D del corpo della Polizia municipale. Una prova, il 29 gennaio prossimo, vedrà oltre tremila contendenti ai 680 posti da ufficiale. Si tratta della prova conclusiva del corso concorso per la progressione verticale degli vigili urbani, dal livello C al livello D, concordata con la maggioranza delle sigle sindacali che il 13 novembre scorso hanno siglato un accordo con la definizione della prova finale di un cocnroso che arriva con tre anni di ritardo. Meglio tardi che mai, comunque. I corsi di formazione per la prova finale si sono conclusi nel 2004. Servirà dunque un notevole sforzo di memoria per ricordare quanto appreso tre anni fa. Ma non è tutto, a sottolineare come la scelta del quiz, o meglio del telequiz, non sia la più idonea a valutare le qualità e le capacità dei futuri ufficiali di Polizia Municipale, il segretario romano del Sulpm, Alessandro Marchetti. «Non credo che la forma del telequiz sia la più adatta a dare alla città dei bravi Ufficiali - commenta Marchetti - il rischio è che si abbiano soltanto degli altri impiegati in divisa. I quiz infatti - spiega il segretario capitolino del Sulpm - verranno proiettati su un maxi-schermo, i candidati dovranno rispondere poi cliccando la risposta giusta su un’apposita tastiera, in 25 secondi. Siamo convinti che se a gestire il concorso fosse stato il Comando del Corpo si sarebbe dato maggiore risalto all'attitudine al comando per diventare ufficiale e allo spirito critico che necessita la materia giudiziaria piuttosto che la velocità della risposta più adatta ai telequiz di Mike Bongiorno». Non solo critiche nel metodo, però. Anche il «merito» secondo il sindacato lascerebbe a desiderare. «È un dato di fatto che la confusione in atto oggi nel Corpo, dove le competenze politiche sono di un dirigente amministrativo, il vice-capo di gabinetto che di certo non è un soggetto istituzionale, e quelle concorsuali al Dipartimento I, ha prodotto un pasticciaccio - sostiene ancora Marchetti - tanto che tra le materie di esame si sono scordati di inserire, ad esempio, il codice europeo di etica per le polizie, approvato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 19 settembre 2001. Per colpa della mancanza di una chiara volontà politica del Campidoglio, volta ad organizzare il corpo di Polizia municipale in sintonia con le esigenze di sicurezza del cittadino, i poliziotti municipali romani non sono neanche negli standard europei previsti per le altre Polizie e così Roma è sempre più ai margini dell'Europa». Sus. Nov.


Il Tempo.it - lunedì 8 gennaio 2007


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