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Data di pubblicazione: 19 ottobre 2006

Milano. Indagine sull'esposizione alle polveri sottili

Milano Online - Comune di Milano
Lombardia

INDAGINE PER INDIVIDUARE LIVELLO ESPOSIZIONE A POLVERI IN UFFICIO E IN STRADA

Il Comune di Milano avvierà, il prossimo mese, un’indagine sulle polveri sottili che sarà condotta su 60 agenti della Polizia Municipale. Lo scopo è quello di individuare il livello di esposizione alle polveri in strada e all’interno degli uffici.
"Verificheremo le condizioni di esposizione allo smog e al rumore degli agenti della Polizia locale - ha spiegato l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci - analizzando la concentrazione e la composizione delle polveri sottili, Pm10 e frazioni più fini come Pm2.5 e Pm1.0, sia per strada sia all’interno degli uffici con l’obiettivo di conoscere in maniera più approfondita l’incidenza dell’inquinamento sulla persona e collaborare con l’Università Bicocca per la determinazione delle componenti tossiche delle polveri". Il progetto del Comune, affidato all’Agenzia per la Mobilità e l’Ambiente, sarà articolato in due fasi, una estiva e una invernale, durante le quali i vigili diventeranno le "sentinelle" del PM10.


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Smog. Il Comune avvia uno studio sulle polveri sottili

L’indagine sarà condotta su 60 agenti della Polizia Municipale per individuare il livello di esposizione alle polveri in strada e all’interno degli uffici


Edoardo Croci - Mobilità

Trasporti e Ambiente



“Verificheremo le condizioni di esposizione allo smog e al rumore degli agenti della Polizia locale analizzando la concentrazione e la composizione delle polveri sottili, Pm10 e frazioni più fini come Pm2.5 e Pm1.0, sia per strada sia all’interno degli uffici con l’obiettivo di conoscere in maniera più approfondita l’incidenza dell’inquinamento sulla persona e collaborare con l’Università Bicocca per la determinazione delle componenti tossiche delle polveri”.
Nelle parole dell’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci il senso del progetto che il Comune di Milano affiderà all’Agenzia per la Mobilità e l’Ambiente, per studiare gli effetti sanitari connessi all’esposizione al particolato fine degli agenti della Polizia Municipale, categoria particolarmente sottoposta allo smog.
Lo studio partirà il prossimo mese e si articolerà in due fasi di dieci giorni ciascuna, una estiva e una invernale, durante le quali una sessantina di agenti della Polizia locale, suddivisi in quattro siti diversi, diventeranno le “sentinelle” del PM10.
Il progetto prevede infatti, oltre all’utilizzo di campionatori gravimetrici – le centraline solitamente utilizzate per la rilevazione quotidiana delle polveri sottili e degli altri inquinanti a livello ambientale – anche l’utilizzo di campionatori ottici “personali”, affidati ai singoli agenti nel corso di una loro giornata tipo, per quantificare, non solo la concentrazione delle particelle nocive, ma anche la loro composizione specifica.
“Per poter individuare e combattere gli effetti nocivi sull’organismo – ha spiegato l’assessore Croci – non basta infatti conoscere solo la concentrazione delle particelle, ma è indispensabile individuare la composizione specifica delle polveri sottili a Milano, un dato che i campionatori ottici portatili consentiranno di determinare scientificamente e che sarà oggetto della valutazione del Tavolo per la Salute e l’Inquinamento inaugurato il mese scorso dal Comune, di cui fanno parte i rappresentanti di Università, Istituti di ricerca e ospedali milanesi”.
Quattro i siti di particolare interesse per il traffico veicolare individuati dal Comune per svolgere l’indagine: Verziere, viale Tibaldi, viale Certosa e via Giovanni da Cermenate. Le indagini saranno svolte sia per strada (outdoor) sia negli uffici dei Comandi dei Vigili, in prossimità delle località prescelte.
Per effettuare i campionamenti di particolato fine verranno utilizzati in ciascuno dei siti (sia nella modalità outdoor che indoor) i seguenti strumenti:
· un campionatore gravimetrico PM2.5 e PM1.0 (centralina per la rilevazione ambientale) per la raccolta, per tutta la durata dello studio, di un totale di 480 filtri;
· un campionatore ottico (OPC) da 0.3 a 20 m, per la determinazione del numero di particelle in funzione della dimensione;
· da 5 a 10 campionatori ottici personali (per 5-10 agenti) per il monitoraggio personale continuo per tutta la durata della campagna di misura (10 giorni per due fasi, estive e invernale).


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