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Data di pubblicazione: 22 ottobre 2004

Trieste. I vigili imparano l'utilizzo del fonometro

Il Gazzettino
Friuli-Venezia Giulia
Dopo la presentazione del piano contro l'inquinamento atmosferico derivante dai gas di scarico, il Comune di Trieste affila le armi per combattere l'inquinamento acustico ed annuncia che fra due anni gli agenti della polizia municipale avranno uno strumento in più per combattere i rumori prodotti dai cittadini e dai locali pubblici.
Nei prossimi giorni partirà la seconda fase del corso di formazione che ha l'obiettivo di preparare 10 vigili urbani all'utilizzo del fonometro, strumento in grado di misurare il livello del rumore proveniente da una fonte continua. Si raccoglieranno così i primi frutti delle due convenzioni che il Comune di Trieste ha firmato con l'Arpa nel 2002 e nel 2003, unico esempio in regione di collaborazione, sul tema dell'inquinamento acustico, fra l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente e un'amministrazione comunale.
Saranno infatti i tecnici dell'Arpa, gli unici attualmente ad essere abilitati all'uso del fonometro, i docenti del corso. La parte teorica durerà 18 giorni, ma ci vorranno quasi due anni di praticantato prima di poter sostenere l'esame finale. In questo periodo i vigili, durante le rilevazioni fonometriche, saranno affiancati da ingegneri e tecnici già abilitati alle rilevazioni acustiche.
«Il percorso formativo è certamente lungo ha dichiarato Fulvio Sluga, assessore comunale con delega alla Polizia municipale ma permetterà ai nostri agenti di utilizzare uno strumento, il fonometro, in grado di fornire dati, se non incontrovertibili, almeno oggettivi».
Allo stato attuale, a prescindere dalla confusa legislazione nazionale in materia, la sanzione derivante da inquinamento acustico comminata da un agente di polizia municipale è giuridicamente debole e facilmente impugnabile, in quanto non accompagnata da una precisa certificazione del livello di rumorosità.
Con l'uso del fonometro il problema viene superato, anche se questa apparecchiatura può essere usata solamente in caso di fonti sonore continue: impianti stereo e ventole dei condizionatori d'aria, per esempio.
«L'iniziativa non vuole essere uno strumento repressivo precisa l'assessore - ma elemento di servizio alla collettività. L'obiettivo è aumentare il numero degli addetti in grado di eseguire questo tipo di rilevazioni». Finora, in città, ha operato solamente un tecnico abilitato. Troppo poco per far fronte al centinaio di segnalazioni raccolte in un anno dalla polizia municipale.
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