Info Point Web
mercoledì, 1 maggio 2024
spinner

Comando di Polizia Municipale: Castelnuovo Di Conza

Comando di Polizia Municipale - Dati generali
Com.te
Via F. Di Donato, 1 - Castelnuovo di Conza - Salerno
0828-911003
0828-911003
0828-911427
Mattina dalle 08:00 alle 14:00 Pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00 Dal lunedì al sabato
I L C O M U N E D I C A S T E L N U O V O D I C O N Z A

Dati territoriali
Superficie: 14,00 Kmq
Latitudine: 40¦ 48' 55''
Longitudine: 15¦ 19' 12''
Altitudine m/l.m.: 650
Rischi territoriali: idrogeologico, incendio, nevicate e vento

NOTIZIE DI CARATTERE GENERALE:
OROGRAFIA, GEO-PEDOLOGIA, IDIGRAFIA, VINCOLI.
Il territorio di castelnuovo di Conza, in provincia di Salerno, confina (da Nord ad Ovest) con quelli di Conza della campania AV, Pescopagano PZ, Santomenna SA e laviano SA.
Dell'intera superficie territoriale, rappresentata da ettari 547, sono di proprietÓ comunale ettari 275, di cui ettari 120 circa sono coperti da soprassuoli boscati che occupano un'area ubicata a Sud-Ovest dell'abitato di castelnuovo di Conza.
Tale superficie boscata interessa una pendice che si sviluppa tra le quote altimetriche comprese tra i 300 e 600 m. s.l.m., con pendenza comprese tra il 15% e il 60%.
L'intero territorio occupa un'area compresa tra la quota minima di 290 m. (loc. Temete) e quella massima di 1050 m. s.l.m. (loc. Monte petrella), con morfologia tipicamente collinare. Sono presenti tutte le esposizioni con prevalenza di quella Sud-Ovest.
Tutto il territorio Þ stato classificato montano con la legge n. 991 del 25.07.1952.
Nell'ambito del territorio le rocce presenti vanno inquadrate secondo la seguente tipologia:
a) Detriti calcarei: si tratta di elementi calcarei a spigoli vivi dispersi in una matrice argillo.sabbiosa arrossate, incoerente, che costituiscono delle lenti di spessore limitato. Interessano il lato Nord-est dell'ambito dell'abitato, a Sud-Est e nord-est lungo il versante destro del fosso che fiancheggia il paese;
b) Argille varicolori: costituiscono l'elemento litologico tra i pi¨ diffuci, occupano l'area posta a nord del cimitero ed a Nord-Ovest dell'abitato. Si tratta di una massa fondamentalmente argillosa, di colore variabile, fortemente brecciata ed attraversata da numerosi piani di taglio, che olistoliti, anche di grandi dimensioni, di rocce carbonatiche;
c)Flysch arenaceo.calcareo: costituisce il rilievo di quota 661 posto a nord-Ovest dell'abitato e la zona di fondovalle posta a Sud-Ovest. I due affioramenti sono limitati. Si tratta di alternanze irregolari di strati calcarei ed arenacei con interstrati argillosi di esiguo spessore;
d) Rocce carbonatiche: si tratta degli stessi materiali che affiorano a laviano e costituiscono le parti sommitali del rilievo sia di Castelnuovo sia di quello circostanti il cimitero.
Si riconoscono due tipi litologici: rocce carbonatiche massive, compatte con stratificazione (H2) costituenti la parte inferiore dell'UnitÓ di Monte marzano ed alternanaza di calcareniti e marme calcaree (B2) anch'esse molte compatte che costituiscono la parte superiore dell'UnitÓ di "Monte Marzano".

Dal punto di vista idrografico il territorio Þ caratterizzato da modesti valloni e torrenti a regime stagionale, tributari del fiume Sele, vanno ricordati il torrente Temete, i valloni Canalone, Cupone, Difesa e aulecina.
L'intero territorio ricade nel bacino idrografico del fiume sele ed Þ soggetto a vincolo idrogeologico ai sensi della Legge n. 3267 del 23.11.1923, inoltre, tutti i terreni gravati da uso civico, categoria A, sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della legge n. 1497 del 29.06.1939, per effetto della legge n.431 dell'8.08.1985.

LA STORIA

Il territorio di Castelnuovo di Conza Þ stato abitato, visto i ritrovamenti archeologici di siti giÓ scoperti, di cui alcuni sottoposti a saggi di scavo e non ancora portati completamente alla luce, tra il V e III Sec. a.C. . In contrada Cupone sono stati ritrovati manufatti litici senza contesto, assegnabili ad un periodo che va, grosso modo, dal paleolitico superiore al neolitico fino all'etÓ del bronzo.
Per la sua posizione, il territorio di Castelnuovo di Conza ha rappresentato un importante nodo viario, come dimostrano i tratturi antichi che erano le vie di comunicazione con le regioni dell'Italia Centrale e Meridionale; come confermato da molti studiosi, consentiva il passaggio di comunicazione dall'alta Valle del Sele alla Valle dell'Ofanto e quindi il Tirreno con l'Adriatico.
Nelle localitÓ di S'Ilarione e Cupone affiorano resti di insediamenti sannitici del IV sec. a.c., che sono stato oggetto di saggi da parte del Prof. Werner Johannowshi della Soprintendenza di Salerno, i ritrovamenti hanno rilevato in varie localitÓ di Castelnuovo di Conza la presenza di fattorie Sannitiche consentendo il recupero di notevoli resti ceramici.
Dalle fonti esaminate, il primo documento in cui si fa menzione di Castelnuovo di Conza Þ il "Catalogo dei Baroni normanni" (1140), e qui lo si ritrova tra i suffeudi di Conza, altro documento importante Þ un elenco di tutti i paesi che appartengono alla Diocesi di Conza, inviato nel 1200 dal Papa Innocenzo III al Vescovo conzano Pantaleon, vi appaiono Castelnuovo, Malinventre, Torricella e Santomenna.
Castelnuovo era anticamente sotto il dominio di F.D.on Francesco Giesualdo, che poi vendette a Fabio Bavosa della Terra di Pescopagano suo vassallo, in detta terra vi era un comodo Castello posto in luogo ameno per uso del Barone di detta terra ed era munito di forte torre "Cronista Conzana" 1689-1691.
In data 17 Agosto 1254, Innocenzo III affidava in possesso di Filippo di Acerno, il Castello di Castelnuovo, che era stato restaurato nel 1230-1231 insieme ad altri nella zona, per volere di Federico II di Svevia.
Altre notizie ci sono riportate dall'Acocella, che parla di un "terremoto del 14 Gennaio 1466, che colpý Buccino , Pescopagano, Conza ed altre terre" e, per la vicinanza, sicuramente Castelnuovo di Conza.
Come si legge nelle carte d'archivio del XVII e XVIII sec., in Castelnuovo sorgeva una chiesa madre di S. Maria della Petrara che si affiancava nelle funzioni parrocchiali, o si sostituý, alla chiesa di S. Nicola incastellata nell'antico borgo presumibilmente intorno al X secolo. Il nome di S. Maria della Petrara trae origine dalla localitÓ Petrara , estremitÓ dell'antico borgo arroccato su un promontorio caratterizzato da caverne e grotte.
Si narra che ad un Castelnovese apparve in questo luogo una Madonna che gli chiese un pezzo di pane negatole, si dice, da un abitante di S. Menna , paese distante da Castelnuovo circa due chilometri. Il buon uomo ( forse una donna) si rec= nella sua abitazione e preso dallo "impastapane" un pezzo di pasta lievitata l'offrý alla Madonna. Questa espresse il desiderio di essere collocata in chiesa edificata sul posto e murata con le spalle a S. Menna. La statua, raffigurante la Madonna, aveva nella mano un pezzo di pane genuino prodotto della terra.
Come affermava l'Avv. Enzo Di Ruggiero, non saremo lontani da vero se interpretassimo l'apparizione della Madonna come di un monolito che costituiva l'entrata di una "Laura". Una "Madonna delle colture " alla quale si contrapponeva l'eremo di S. Menna.
Come le chiese paleocristiane sorsero sulle rovine di templi pagani cosý sulle antiche "laure basiliane" furono edificate edicole e chiese campestri. E' verosimile che cosý sorse la chiesa di S. Maria della Petrara.
Intorno a questa si andarono addensando abitazioni come era avvenuto nei pressi del monastero benedettino di S. Menna dopo l' XI secolo.
Un'altra tradizione tramandataci e tuttora viva nella memoria collettiva, ritiene, attribuendo ad un episodio di storia recente ci= che s'era verificato in tempi remoti, e cioÞ che Castelnuovo di Conza fosse sorto per l'abbandono di un antico insediamento posto nel bosco e causa della presenza dei serpenti.
In veritÓ nella seconda metÓ del XV sec. gli abitanti di "Torricella" una terra sita nel bosco, si trasferirono in borghi vicini. Una parte di questi si insedi= a Castelnuovo di Conza, che forse per l'incremento demografico e per mancanza di spazio, o per il cessato pericolo di aggressioni cosý frequenti dei secoli precedenti, edific= fuori della porta di "chiecole" dove giÓ doveva esistere una realtÓ urbana consolidata intorno alla chiesa della Petrara. Nell'angolo sinistro appena dopo l'entrata principale della chiesa, era collocata distesa la statua di S'Ilarione (monaco orientale, protettore dei terremoti, che evangelizz= le popolazioni dell'Egitto e del vicino Oriente d.C.). Forse, gli abitanti della "Torricella" trasferitisi a Castelnuovo di Conza portarono i propri ricordi e i propri culti.
Nella "Cronaca Conzana" scritta tra il 1673 ed 1688, nella quale mons. G. Chiusano, di S. Angelo dei Lombardi, cosý si esprime sulla Torricella (ai suoi tempi giÓ diruta): " era una terra (...) posta nella difesola di Bon Inventre, che andava compresa con il feudo di Caposele, che vulgarmente si chiama La Torra nella quale vi si conoscono in atto i vestigi delle case, fontane et altro, che dicono che l'habitanti di detta terra quando abbandonarono detto luogo, parte rimasero nella terra di S. Menna, e parte nelle terre di Caposele e Teora".
Facendo un po' un salto nei secoli oggi Castelnuovo di Conza con il suo centro abitato posto in posizione arroccata, si presenta urbanisticamente con un tessuto edilizio formato da abitazioni disposte in serie parallele, ed allineata secondo la direzione di penetrazione all'interno.
Dopo i terremoti storici del 1466 e del 1694 Þ stato oggetto di una distruzione quasi totale dovuta al sisma del 23 novembre del 1980 di cui ne Þ stato l'epicentro.
Oggi si appresta dopo una lunga fase di ricostruzione a ritornare alla sua "normalitÓ", restituendo pian piano la luce, gli odori, e i colori del suo centro storico, di tutto il nuovo costruito.


TERMINI DI CASTELNUOVO DI CONZA


lu quartar' = recipiente in legno (specificare il tipo di legno e la tecnica) che serviva a portare il pranzo in campagna ai contadini, veniva portato sul capo dalle donne;
lu canistr' = cesta in vimini utilizzata tra l'altro per portare il pranzo in occasione di lutto ai parenti del defunto, tradizione che da questa prende il nome: lu canistr'; per avvenimenti pi¨ gioiosi era utilizzato per trasportare il corredo della futura sposa dalla casa paterna alla propria;
la spara = sorta di cuscinetto ottenuto avvolgendo un panno vecchio e che serviva ad ammortizzare i pesi che si portavano sul capo;
lu mezzett' = unitÓ di misura e strumento per la pesa del grano corrispondente a circa 22 kg;
la spasa = grosso piatto dal quale si mangiava in pi¨ di una persona contemporaneamente
lu cicen' = contenitore in terracotta utilizzato esclusivamente per l'acqua;
la stateia = una sorta di bilancia in ferro che serviva a pesare il grano sull'aia dopo la trebbiatura;
lu mazz'catur' = attrezzo costituito da due pezzi di legno tenute insieme da un laccio di cuoio, utilizzato per battere le spighe di grano;
li cannidd' = sorta di guanto ricavato con delle canne verdi, che serviva per proteggere la mano sinistra con la quale si teneva lu ierm'te;
le manuedd' = fascia di cuoio per proteggere l'avambraccio;
lu ierm'te = piccolo fascio di spighe corrispondente alla quantitÓ massima che il braccio del mietitore poteva contenere;
la gregna = fascio di grano corrispondente a circa 10 ierm'te, che veniva trasportato fino all'aia e ammucchiato per formare lu pignon';
lu pignon' = struttura composta da tante gregne con la tipica forma a tetto per esigenza di stabilitÓ e per far scorrere l'acqua di eventuali piogge;
la faucia = falce per mietere.
lu postatur' = sorta di mortaio in legno.
lu c'rnicchie = attrezzo in legno e ferro utilizzato per cernere il grano.
la seta = attrezzo in legno e ferro utilizzato per cernere la farina.
lu callarul' = pentola in rame che appesa ad una catena sul fuoco, serviva per cucinare.
lu varril' = recipiente in legno che serviva ad attingere e trasportare acqua alla fontana.
la navit'zka = culla in legno di dimensione e forma adatta ad essere portata sul capo dalle donne anche quando andavano a lavorare nei campi.
la fusina = recipiente in argilla per la conservazione di prodotti sott'aceto, sott'olio, sotto sugna.
la pignata = contenitore in argilla adatto alla cottura vicino al fuoco.
lu pignatieddh' = pentolino in argilla o di metallo.
lu macinieddh' = macinino da caffÞ o da pepe.
lu tien' vacil = supporto in metallo per il bacile e la brocca.
lu vacil = bacile.
lu porte lum = porta lume ad olio.
lu fierr' da stir' = ferro da stiro a carbone.
la guandiera = vassoio.
scann'tieddh' = sgabello.
(Architetto Francesco CUSTODE e Onidia CIRIELLO)


* IL CONSIGLIO COMUNALE *
1) TERRALAVORO Carmine
2) D'ELIA Giulio
3) DRAPPA Antonietta
4) MELILLO Gerardina
5) BAGAROZZA Salvatore
6) SALVATORE Michele
7) DONATIELLO Antonio
8) LUONGO Angela
9) TAVARONE Antonio
10) VENUTOLO Giuseppe
11) GRECO Francesco
12) DEL VECCHIO Paolo
13) GAUDIOSI Antonio
* LA GIUNTA MUNICIPALE *
1) Carmine TERRALAVORO - Sindaco
2) Salvatore BAGAROZZA - Assessore
3) Antonio DONATIELLO - Assessore
4) Antonio GAUDIOSI - Assessore
5) Angela LUONGO - Assessore

--- SEGRETARIO COMUNALE: Dott. Francesco GANGEMI ---
RESPONSABILI:

AREA CONTABILE - Rag. Angela STROLLO (Servizio gestione economica - finanziaria) - Rag. Gerardo MELILLO (Gestione delle entrate tributarie e patrimoniali);
AREA AMMINISTRATIVA - Rag. Orazio GUARINO;
AREA TECNICA - Geom. Giuseppe DI FILIPPO ( Servizio edilizia residenziale e pubblica locale e piani di edilizia ordinaria e straordinaria - Legge 219/81 e s.m. ed i.);
Geom. Luca ZARRA (Urbanistico e gestione del terrirorio, protezione civile, servizio idrico integrato, smaltimento rifiuti, parchi e servizi connessi per la tutela dell'ambiente, necroscopico e cimiteriale, distribuzione gas, stadio comunale, viabilitÓ, illuminazione pubblica);
E-MAIL UFFICIO TECNICO: UTCDFG@TISCALI.IT

ORDINANZA USO ACQUA DEL CIVICO ACQUEDOTTO, PERIODO ESTIVO.

* APERTURA CENTRO SOCIALE CON BIBLIOTECA IN LOCALITA' SCORSO
* Il centro Sociale "Mi interessa" inaugura "Lu Chianieddh" l'unico giornale interamente castelnovese!
Sabato 19 aprile, alle ore 16.00, in Piazza Umberto I¦.
SeguirÓ rinfresco ed estrazione della lotteria pasquale.

* NUMERI UTILI:
COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI LAVIANO - TELEFONO 0828/915002;
POLIZIA MUNICIPALE CASTELNUOVO DI CONZA - TEL. 0828/911003;
GUARDIA DI FINANZA - 117 - COMANDO TENENZA BATTIPAGLIA -
0828/307370;
PROTEZIONE CIVILE - 081/2323111;
VIGILI DEL FUOCO - PRONTO INTERVENTO: 115;
CORPO FORESTALE - EMERGENZA AMBIENTE : 1515
OSPEDALE OLIVETO CITRA - CENTRALINO: 0828/797111, PRONTO INTERVENTO SANITARIO 118;
GUARDIA MEDICA COMPETENTE PER TERRITORIO: 0828/915131;
* COMUNE DI CASTELNUOVO DI CONZA - CENTRALINO 0828/911003, FAX 0828/911427;
- F A R M A C I A - 0828/911423;
- UFFICIO POSTE E TELECOMUNICAZIONI - 0828/911017;
- SCUOLA MEDIA - AUTONOMIA 123 - COLLIANO 0828/92094, SEDE DI CASTELNUOVO TEL. 0828/911100;
- SCUOLA ELEMENTARE - CIRCOLO 122 - COLLIANO 0828/792282,
SEDE DI CASTELNUOVO TEL. 0828/911100;
- SCUOLA METERNA SEDE DI CASTELNUOVO DI CONZA, TEL. 0828/911306;


***** BOSCO COMUNALE DENOMINATO " TORRETTA" ***** SOTTOPOSTO A TAGLIO - PIANO DI ASSESTAMENTO FORESTALE - LEGGE REGIONALE 7 MAGGIO 1996, N. 11 - DECENNIO DI VALIDITA': 2001 - 2010.
D I V I E T O A S S O L U T O
DI PASCOLO E RACCOLTA LEGNAME.
_______________________________________________________



Comando di Polizia Municipale - Uffici secondari

Segreteria

0828-911003
0828-911427
Mattina dalle 08:00 alle 14:00 Pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00 MATTINA: Lunedì al venerdì; POMERIGGIO: Lunedì al venerdì;
Ufficio di SEGRETERIA: Dott. Francesco GANGEMI

Tributi Ed Entrate Patrimoniali

0828-911003
0828-911427
Mattina dalle 08:00 alle 11:00 Pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00 Mattina dal lunedì al venerdì. Pomeriggio di lunedì e mercoledì
Responsabile Rag. Gerardo Vincenzo MELILLO

Ufficio Tecnico - Protezione Civile

0828-911003
0828-911427
Mattina dalle 08:00 alle 14:00 Pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00 Mattina dal lunedì al venerdì Zarra, Di Filippo. Lunedì e martedì pomeriggio Geom. Zarra. Mercoledì e giovedì pomeriggio Geom. Di Filippo
Pratiche Legge 219/81 - Gestione Territorio - Protezione Civile - Viabilità - Impianti Sportivi - Tutela dell'Ambiente

Comunicazioni del Comune

  • Generico

    ANNO 2003 - ORARIO DI APERTURA E CHIUSURA : BAR, PIZZERIA, RISTORANTI, ECC.

    GLI ESERCIZI PUBBLICI, SOMMINISTRAZIONE ALIMENTI E BEVANDE, (BAR, RISTORANTI, PIZZERIA, ECC.) DOVRANNO RISPETTARE IL SEGUENTE ORARIO DI APERTURA E CHIUSURA:
    PERIODO ESTIVO (DAL 21 GIUGNO AL 21 SETTEMBRE): APERTURA ORE 6,30 - CHIUSURA ORE 24,00 -----------
    PERIODO AUTUNNO/INVERNO/PRIMAVERA (DAL 21 SETTEMBRE AL 20 GIUGNO): APERTURA ORE 7,00 - CHIUSURA ORE 23,00. -----------
    E' fatta salva la giornata di chiusura infrasettimanale OBBLIGATORIA, fissata dal Comune per ciascun esercizio.
    E' facoltativa la giornata di chiusura nelle due settimane precedenti il giorno di Natale e nella settimana precedente la Domenica di Pasqua.
    L'ORARIO DI APERTURA E CHIUSURA, IL GIORNO DI CHIUSURA SETTIMANALE, DEVE RISULTARE DA APPOSITO CARTELLO ESPOSTO.
  • Ordinanza

    ANNO 2003 - ORARIO DI VENDITA ESERCIZI AL DETTAGLIO


    COMUNE DI CASTELNUOVO DI CONZA
    PROVINCIA DI SALERNO
    ORDINANZA N. 8/99

    IL SINDACO

    Premesso che il D.L.vo 31 marzo 1998, n.114, a modifica di quanto sancito nelle precedenti norme legislative, agli artt, 11, 12 e 13, detta disposizioni in merito alla disciplina degli orari di apertura e chiusura degli esercizi di vendita al dettaglio di merci, compreso l'esercizio del commercio su aree pubbliche, rimettendo alla discrezionalità degli esercenti la determinazione dell'orario di apertura entro la fascia oraria 7,00 - 22,00 di tutti i giorni della settimana, con il solo limite di non superare le 13 ore giornaliere di apertura e dell'obbligo della chiusura domenicale e festiva e, nei casi stabiliti dal Comune, la mezza giornata di chiusura infrasettimanale;
    Rilevato che alle Regioni, compresa la Campania, è stato accordato un ulteriore lasso di tempo di due mesi per l'emanazione delle direttive di propria competenza, comprese quelle in materia di fissazione dell'orario di vendita;
    Ritenuto che, si rende necessario ed urgente rivedere la disciplina degli orari di vendita in conformità a quanto stabilito dal D.L.vo 114/98, fissando l'orario di apertura e chiusura giornaliera dalle ore 7,00 alle ore 22,00 di tutti i giorni feriali, confermando la mezza giornata di chiusura infrasettimanale pomeridiana per il settore alimentare e per il settore non alimentare;
    Visto il D. L.vo 114 / 1998;
    Vista la legge 142 / 1990;
    O R D I N A
    1) Con decorrenza immediata e fino all'emanazione delle direttive regionali in materia, l'orario di vendita al dettaglio degli esercizi commerciali, compresi quelli su aree pubbliche, è fissato dalle ore 7,00 alle ore 22,00 per un massimo di tredici ore giornaliere, in attesa della formalizzazione degli accordi con le OO.SS;
    2) Si conferma la mezza giornata di chiusura infrasettimanale per il settore alimentare e non alimentare;
    3) Si riporta fedelmente l'ART.11 del D.L.vo 31 marzo 1998, n.114:
    ORARIO DI APERTURA E CHIUSURA
    1. GLI ORARI DI APERTURA E DI CHIUSURA AL PUBBLICO DEGLI ESERCIZI DI VENDITA AL DETTAGLIO SONO RIMESSI ALLA LIBERA DETERMINAZIONE DEGLI ESERCENTI NEL RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI DEL PRESENTE ARTICOLO E DEI CRITERI EMANATI DAI COMUNI, SENTITE LE ORGANIZZAZIONI LOCALI DEI CONSUMATORI, DELLE IMPRESE DEL COMMERCIO E DEI LAVORATORI DIPENDENTI, IN ESECUZIONE DI QUANTO DISPOSTO DALL'ARTICOLO 36, COMMA 3, DELLA LEGGE 8 GIUGNO 1990, N.142.
    2. FATTO SALVO QUANTO DISPOSTO AL COMMA 4, GLI ESERCIZI COMMERCIALI DI VENDITA AL DETTAGLIO POSSONO RESTARE APERTI AL PUBBLICO IN TUTTI I GIORNI DELLA SETTIMANA DALLE ORE SETTE ALLE ORE VENTIDUE. NEL RISPETTO DI TALI LIMITI L'ESERCENTE PUO' LIBERAMENTE DETERMINARE L'ORARIO DI APERTURA E DI CHIUSURA DEL PROPRIO ESERCIZIO NON SUPERANDO COMUNQUE IL LIMITE DELLE TREDICI ORE GIORNALIERE.
    3. L'ESERCENTE E' TENUTO A RENDERE NOTO AL PUBBLICO L'ORARIO DI EFFETTIVA APERTURA E CHIUSURA DEL PROPRIO ESERCIZIO MEDIANTE CARTELLI O ALTRI MEZZI IDONEI DI INFORMAZIONE.
    4. GLI ESERCIZI DI VENDITA AL DETTAGLIO OSSERVANO LA CHIUSURA DOMENICALE E FESTIVA DELL'ESERCIZIO E, NEI CASI STABILITI DAI COMUNI, SENTITE LE ORGANIZZAZIONI DI CUI AL COMMA 1, LA MEZZA GIORNATA DI CHIUSURA INFRASETTIMANALE.
    5. IL COMUNE, SENTITE LE ORGANIZZAZIONI DI CUI AL COMMA 1, INDIVIDUA I GIORNI E LE ZONE DEL TERRITORIO NEI QUALI GLI ESERCENTI POSSONO DEROGARE ALL'OBBLIGO DI CHIUSURA DOMENICALE E FESTIVA. DETTI GIORNI COMPRENDONO C0MUNQUE QUELLI DEL MESE DI DICEMBRE, NONCHE' ULTERIORI OTTO DOMENICHE O FESTIVITA' NEL CORSO DEGLI ALTRI MESI DELL'ANNO.

    IL SINDACO
    (Carmine TERRALAVORO)