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Data di pubblicazione: 27 gennaio 2015

Sciopero nazionale, intervista al segretario SIAPOL

poliziamunicipale.it
Lazio
La misura, per la polizia locale, è ormai colma. Dopo anni di umiliazioni, false promesse puntualmente disattese, attacchi mediatici e tentativi di farne un capro espiatorio, la categoria ha deciso di alzare la testa. Ed a farlo per prima, anche perchè esposta alla gogna mediatica ed additata come espressione di tutti i mali della pubblica amministrazione (dal lassismo alla corruzione), è la polizia locale di Roma Capitale, che attraverso le proprie rappresentanze sindacali ha chiamato a raccolta tutti i colleghi del Paese per una grande mobilitazione nazionale. Uno sciopero come non se ne erano mai visti, per la categoria, organizzato per spiegare alla gente i problemi di chi indossa la divisa senza le tutele tipiche della professione, di chi si spende quotidianamente tra disagi fisici e familiari per dare un servizio al cittadino, nonostante sia inquadrato contrattualmente come un impiegato comunale.

Abbiamo intervistato in esclusiva il Ernesto Cassinelli, segretario generale del SIAPOL.



Segretario, il SIAPOL ha aderito con entusiasmo all'iniziativa del 12 febbraio. Agli operatori della polizia locale, le rivendicazioni sono fin troppo note. I fatti di Roma ed i contenziosi su decentrato e anticorruzione, secondo lei, possono creare confusione nell'opinione pubblica?

I fatti di Roma sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L'ampio spazio dato all'assenza di alcuni Vigili è stata ingigantita dai mass media che hanno dipinto la categoria nel peggiore dei modi. E' facile strumentalizzare specie se ce la prendiamo con i Vigili che non sono certo ben visti dalla popolazione a causa dell'aumento dell'attività repressiva a scapito dell'attività di prevenzione. In questo caso sembra che questa gran cassa si a stata creata ad arte per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica da altri fatti molto più gravi che stanno interessando Roma capitale.


Non pensa che ci sia il rischio di una nuova strumentalizzazione, e che attraverso i media nazionali non vengano rese note all'opinione pubblica le vere rivendicazioni della polizia locale?

Noi ci auguriamo che anche questa manifestazione non venga strumentalizzata e ce la metteremo tutta per rendere nota la verità ai cittadini.


Il 12 febbraio, secondo lei, resterà un evento isolato o sarà l'inizio di una serie di manifestazioni che coinvolgeranno anche altre piazze?

Ci aspettiamo che tutta la Categoria colga l'occasione per manifestare il proprio disagio in tutta Italia.


Parliamo dell'eccessiva frammentazione della polizia locale, secondo lei come potremmo fare per rendere più omogenea e rappresentativa la categoria?

Lo sciopero del 12 Febbraio e la manifestazione di Roma dovrebbero essere una buona occasione per ricompattare la Categoria. Le sigle sindacali, specie quelle autonome che meglio rappresentano le nostre esigenze, hanno l'occasione per iniziare un vero percorso di unificazione invece assistiamo, per l'ennesima volta, ad atteggiamenti "di bandiera" assunto dai vertici di alcuni sindacati che invece di aderire alla protesta nell'interesse di tutti i Vigili d'Italia lasciano spazio ad inutili personalismi.


Sentendo anche le sigle sindacali della polizia di stato, sembra che nel comparto sicurezza sia in atto uno guerra tra poveri, in cui ognuno cerca di salvaguardare i propri interessi di bottega, quasi con la paura che le poche risorse a disposizione siano distribuite tra più categorie diverse. Cosa ne pensa?

Ritengo che la Polizia Locale meriti un contratto di diritto pubblico specifico, ovvero con una propria normativa e con risorse adeguate. Questo in attesa della riforma generale delle forze di polizia (tanto promessa da tutti i governi ma mai realizzata) che dovrebbe adeguare la situazione italiana alla normativa europea che prevede solo due forze di polizia: una statale ed una locale. Tra i paesi europei solo l'Italia conta ben 6 forze di polizia e questo non solo è fonte di inefficienza, per molti fattori tecnici che non stiamo ad elencare, ma anche causa di un grande spreco di risorse umane ed economiche. Una parte dei risparmi che si avrebbero gestendo meglio le risorse potrebbero essere utili ma appare ovvio che il Governo dovrebbe investire di più per le Forze di polizia specie alla luce degli ultimi accadimenti (alludo al fenomeno dell'immigrazione ed al terrorismo internazionale). Il Governo deve decidere una volta per tutte cosa farne degli oltre 60.000 addetti della Polizia Locale: impiegati o poliziotti?


La prossima riforma della Pubblica Amministrazione, per la polizia locale, potrebbe essere un'occasione da cogliere o rappresenta un ulteriore rischio di veder assottigliate le già deboli tutele per gli operatori?

Non è più accettabile che operatori di polizia quali sono gli addetti alla Polizia Locale abbiamo il medesimo contratto
( e le medesime tutele)
degli impiegati dei comuni

Non è più accettabile che i Comandanti vengano scelti direttamente dai Sindaci e che siano conseguentemente sottoposti a loro praticamente su ogni tipo di scelta gestionale del Comando.

Non è più accettabile che i "Vigili" non possano più svolgere l'attività di prevenzione ma vengano utilizzati solo per la repressione delle infrazioni al codice della strada probabilmente al fine di rimpinguare le ormai esigue casse comunali.

Non è più accettabile che gli stessi vengano utilizzati per compiti impropri (sgomberi, servizi di ordine pubblico nelle manifestazioni, ecc) senza strumenti di sicurezza, senza addestramento, e senza tutele infortunistiche, normative e sanitarie.

Se la riforma della pubblica amministrazione non porrà rimedio a queste cose credo che continuerà la penalizzazione della Polizia Locale ed il vero e proprio "sfruttamento"che stiamo subendo ormai da anni.


Quanto alla polizia locale, prendendo atto che la politica deve dirle finalmente quali sono i suoi compiti ed i suoi limiti, crede sia meglio una omologazione con le altre polizie, perdendo la propria identità e le proprie specialità, o un ridimensionamento a compiti di polizia stradale e tutela dei regolamenti comunali?

La Polizia Locale ha una propria identità rappresentata dai compiti che da sempre gli sono affidati anche prima della legge 65/1986. Noi siamo convinti che le nostre specialità possano trovare adeguata collocazione nell'ambito delle attività che sono da garantire sul territorio; il controllo degli esercizi commerciali o dei cantieri edili, ecc. pur essendo attività tipiche della Polizia Locale vengono attualmente svolti anche dalle altre forze dell'ordine senza che ci sia un efficace coordinamento. Ad esempio si rischia di controllare più volte un cantiere o un esercizio commerciale e zero volte un altro).

Il "Vigile di quartiere" non è stato duplicato anche dal "Carabiniere di quartiere" e dal "Poliziotto di quartiere"? L'attività di controllo della circolazione stradale non viene svolta anche dalla Polizia Stradale? La Polizia stradale è una specialità della Polizia di Stato che ha creato un settore specialistico apposito per tale attività. Non credo proprio che la Polizia di Stato si senta in qualche modo sminuita da questo fatto. Quindi crediamo che le nostre specialità possano trovare un adeguato riconoscimento in una riforma generale delle Forze di Polizia senza che per questo si possa parlare di perdita di identità.
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