Data di pubblicazione:
25 agosto 2014
Malaria e TBC tra i trasportati nelle auto di servizio
Fonte:
OSPOL
Regione:
Lazio
VIGILI URBANI: MALARIA E TUBERCOLOSI TRA I TRASPORTATI NELLE AUTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE
Senza alcun protocollo medico, senza profilassi e senza mascherine gli uomini e le donne della Polizia Locale di Roma Capitale sono comandati, in servizi rischiosi per contagio malattie infettive, al trasporto di persone negli ospedali della Capitale per accertarne lo stato di salute e, quando sono sprovvisti di documenti, l'età.
In molti casi i trasportati, minori e adulti extracomunitari, risultano affetti da malattie contagiose tra cui primeggia la malaria e la tubercolosi.
E' emblematico il caso delle due Vigilesse del VI Gruppo Municipale, comandate al trasporto di un minore affetto da malaria, preso in consegna dal Reparto di Malattie infettive tropicali cronicizzate del'Ospedale Poleclinico Umberto I per essere condotto presso l'Ufficio immigrazione per il foto segnalamento ed infine portato alla Stazione Termini per l'affidamento all'assistente sociale. Mentre tutte le strutture di Polizia, a cui è stato affidato il minore per il foto segnalamento, hanno messo in atto procedure di autotutela fornendo al loro personale di tute e mascherine protettive oltre ad accorgimenti di disinfestazione dei locali dove si è intrattenuto il minore affetto da malaria, per le due Vigilesse non c'è stata alcuna dotazione di strumenti protettivi e sono state mandate allo sbaraglio, al trasporto di un ammalato di malaria, con il pericolo di contagio della malattia.
L'OSPOL chiede al Comando del Corpo una indagine interna per accertare le responsabilità e diffida lo stesso Comando ad effettuare ogni accertamento sanitario delle Vigilesse in oggetto ritenendo sia il Comando sia il Comune di Roma responsabili, ognuno per le proprie competenze, per eventuale contagio ed ogni malattia contratta in servizio dalle Vigilesse in oggetto , per non aver previsto, nella suddetta occasione , ogni strumento di tutela e salvaguardia della salute sul posto di lavoro.
L'OSPOL chiama in causa il Sindaco di Roma per non aver attivato a tutt'oggi le previste procedure di profilassi per i Vigili esposti a contagio, per mancanza di dotazione di mascherina protettiva malattie infettive a norma CEE ed, infine, la mancata assicurazione contro i rischi salute che incorrono gli Agenti locali nelle strade della Capitale.
L'OSPOL mette a disposizione delle colleghe del IV Comando Municipale il proprio Ufficio Legale e programma per i primi di settembre assemblee in tutti i Comandi Municipali della Capitale che potrebbero sfociare, in mancanza di tutele sanitarie e pericolo per la salute degli Agenti operanti, anche in scioperi senza preavviso.
Senza alcun protocollo medico, senza profilassi e senza mascherine gli uomini e le donne della Polizia Locale di Roma Capitale sono comandati, in servizi rischiosi per contagio malattie infettive, al trasporto di persone negli ospedali della Capitale per accertarne lo stato di salute e, quando sono sprovvisti di documenti, l'età.
In molti casi i trasportati, minori e adulti extracomunitari, risultano affetti da malattie contagiose tra cui primeggia la malaria e la tubercolosi.
E' emblematico il caso delle due Vigilesse del VI Gruppo Municipale, comandate al trasporto di un minore affetto da malaria, preso in consegna dal Reparto di Malattie infettive tropicali cronicizzate del'Ospedale Poleclinico Umberto I per essere condotto presso l'Ufficio immigrazione per il foto segnalamento ed infine portato alla Stazione Termini per l'affidamento all'assistente sociale. Mentre tutte le strutture di Polizia, a cui è stato affidato il minore per il foto segnalamento, hanno messo in atto procedure di autotutela fornendo al loro personale di tute e mascherine protettive oltre ad accorgimenti di disinfestazione dei locali dove si è intrattenuto il minore affetto da malaria, per le due Vigilesse non c'è stata alcuna dotazione di strumenti protettivi e sono state mandate allo sbaraglio, al trasporto di un ammalato di malaria, con il pericolo di contagio della malattia.
L'OSPOL chiede al Comando del Corpo una indagine interna per accertare le responsabilità e diffida lo stesso Comando ad effettuare ogni accertamento sanitario delle Vigilesse in oggetto ritenendo sia il Comando sia il Comune di Roma responsabili, ognuno per le proprie competenze, per eventuale contagio ed ogni malattia contratta in servizio dalle Vigilesse in oggetto , per non aver previsto, nella suddetta occasione , ogni strumento di tutela e salvaguardia della salute sul posto di lavoro.
L'OSPOL chiama in causa il Sindaco di Roma per non aver attivato a tutt'oggi le previste procedure di profilassi per i Vigili esposti a contagio, per mancanza di dotazione di mascherina protettiva malattie infettive a norma CEE ed, infine, la mancata assicurazione contro i rischi salute che incorrono gli Agenti locali nelle strade della Capitale.
L'OSPOL mette a disposizione delle colleghe del IV Comando Municipale il proprio Ufficio Legale e programma per i primi di settembre assemblee in tutti i Comandi Municipali della Capitale che potrebbero sfociare, in mancanza di tutele sanitarie e pericolo per la salute degli Agenti operanti, anche in scioperi senza preavviso.
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