Data di pubblicazione:
10 dicembre 2013
Fermo dell'autotrasporto, cosa ne pensa Assotrasporti
Fonte:
Assotrasporti
In questa giornata di fermi proclamati e smentiti, di proteste e presidi, l'associazione di categoria
ASSOTRASPORTI, a nome del suo Vicepresidente nazionale Davide Calvi, esprime la più sincera solidarietà alle aziende del Paese, di ogni settore, che da anni convivono con una crisi non risolvibile né da un semplice accordo fra sindacati e Governo né dallo sciopero in essere.
Resta grave, in particolare, la situazione in cui versano le imprese di autotrasporto, che scontano costi elevati e difficoltà di ricezione dei pagamenti, nei costi e nei tempi. In altre parole, movimentando anche scarse quantità di merci, le aziende sono costrette a versare cifre insostenibili per carburante, assicurazione, autostrade, ecc. per poi essere pagate poco e tardi dai clienti. Senza contare tutti gli obblighi a loro carico, dalla manutenzione dei mezzi al rispetto dei tempi di guida e di riposo e delle altre norme per la sicurezza.
L'autotrasporto si profila, dunque, come un settore sensibile con problematiche di particolare gravità, che la maggior parte delle associazioni di categoria perde di vista, proclamando il fermo come minaccia per poter "dividere la pagnotta" con le concorrenti nei palazzi del potere, più che per sincera partecipazione ai problemi della categoria. Lontana dalle logiche di spartizione delle poltrone, ASSOTRASPORTI dal 1985 ad oggi è sempre intervenuta laddove c'era un problema, per tentare di trovarne soluzione. E così fa oggi, da un lato seguendo assiduamente da mesi i lavori delle Commissioni parlamentari ai Trasporti e del Ministero dei Trasporti, dall'altro dando voce agli autotrasportatori. Proprio raccogliendo direttamente dal territorio le esigenze della categoria, ASSOTRASPORTI formulerà a breve idonee proposte da sottoporre al Governo.
Il Vicepresidente Calvi anticipa che non si tratterà di facili richieste di incremento dei fondi pubblici da destinare al settore dell'autotrasporto per il 2014. È ferma convinzione di
ASSOTRASPORTI che fare avere agli autotrasportatori una manciata di euro in più non sia una soluzione a lungo termine risolutiva dei problemi, anzi. Gli euro in più che avrebbero a disposizione, in forma di fondi per la formazione, per gli investimenti, ecc. verrebbero di certo tolti loro in altro modo, ad esempio con l'ormai consueto aumento delle accise sul carburante, che graverebbe in maniera indiscriminata sui cittadini e lavoratori di tutte le categorie.
ASSOTRASPORTI, a nome del suo Vicepresidente nazionale Davide Calvi, esprime la più sincera solidarietà alle aziende del Paese, di ogni settore, che da anni convivono con una crisi non risolvibile né da un semplice accordo fra sindacati e Governo né dallo sciopero in essere.
Resta grave, in particolare, la situazione in cui versano le imprese di autotrasporto, che scontano costi elevati e difficoltà di ricezione dei pagamenti, nei costi e nei tempi. In altre parole, movimentando anche scarse quantità di merci, le aziende sono costrette a versare cifre insostenibili per carburante, assicurazione, autostrade, ecc. per poi essere pagate poco e tardi dai clienti. Senza contare tutti gli obblighi a loro carico, dalla manutenzione dei mezzi al rispetto dei tempi di guida e di riposo e delle altre norme per la sicurezza.
L'autotrasporto si profila, dunque, come un settore sensibile con problematiche di particolare gravità, che la maggior parte delle associazioni di categoria perde di vista, proclamando il fermo come minaccia per poter "dividere la pagnotta" con le concorrenti nei palazzi del potere, più che per sincera partecipazione ai problemi della categoria. Lontana dalle logiche di spartizione delle poltrone, ASSOTRASPORTI dal 1985 ad oggi è sempre intervenuta laddove c'era un problema, per tentare di trovarne soluzione. E così fa oggi, da un lato seguendo assiduamente da mesi i lavori delle Commissioni parlamentari ai Trasporti e del Ministero dei Trasporti, dall'altro dando voce agli autotrasportatori. Proprio raccogliendo direttamente dal territorio le esigenze della categoria, ASSOTRASPORTI formulerà a breve idonee proposte da sottoporre al Governo.
Il Vicepresidente Calvi anticipa che non si tratterà di facili richieste di incremento dei fondi pubblici da destinare al settore dell'autotrasporto per il 2014. È ferma convinzione di
ASSOTRASPORTI che fare avere agli autotrasportatori una manciata di euro in più non sia una soluzione a lungo termine risolutiva dei problemi, anzi. Gli euro in più che avrebbero a disposizione, in forma di fondi per la formazione, per gli investimenti, ecc. verrebbero di certo tolti loro in altro modo, ad esempio con l'ormai consueto aumento delle accise sul carburante, che graverebbe in maniera indiscriminata sui cittadini e lavoratori di tutte le categorie.
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