Data di pubblicazione:
15 luglio 2008
Viaggio nei Comandi d'Italia: Prato
Fonte:
poliziamunicipale.it
Regione:
Sicilia
Prato è una incantevole città dell'entroterra Toscano, che negli ultimi anni è stata interessata da un autentico boom demografico che ne ha portato il numero di abitanti a superare quota 185.000 e diventare la seconda città della Regione. In questo dato va considerato l'imponente flusso migratorio, con le problematiche che questo può comportare. A spiegarci le peculiarità del territorio e le criticità che si trova ad affrontare la Polizia Municipale cittadina c'è il Comandante, Dott. Andrea Pasquinelli.
In questo contesto, come è strutturato l'organigramma e quali sono i mezzi a disposizione degli operatori? Ritiene sufficienti le risorse di cui dispone?
Il Corpo di Polizia Municipale è attualmente composto da Comandante, 18 ufficiali (cat. D), 174 agenti (cat.C).
La struttura si articola, oltre che sul Comandante e gli uffici che da questo dipendono direttamente , su quattro Servizi coperti da altrettanti ufficiali in posizione organizzativa (Logistica e supporto, Pronto Intervento, Polizia di prossimità, Nuclei speciali) e su 15 unità operative organizzate su base tematica (motociclisti, sezioni territoriali, edilizia, ambiente, sinistri stradali, ecc.), allocate all'interno dei Servizi. Ad ogni unità operativa è assegnato, quale responsabile, un ufficiale. Infine, sono distaccati alla Sezione di p.g. aliquota Polizia Municipale, costituita presso locale Procura della Repubblica, 1 ufficiale e 4 agenti.
E' in fase di addestramento presso il Centro Nazionale dei Carabinieri Cinofili il personale che sarà a breve destinato a questo specifico servizio.
Il parco veicoli è relativamente recente e le dotazioni tecniche a disposizione degli operatori sono di buon livello; grande attenzione da parte del Comando è stata negli utimi tempi prestata all'introduzione di tecnologie avanzate (palmari, PC con connessione wi-fi alla rete interna, rete remotizzata di rilevatori di velocità e di infrazioni al rosso semaforico, portale su rete civica e portale mobile, ecc.).
Di notevole importanza l'attività di educazione stradale, che può contare su strutture, attrezzature e veicoli dedicati (parco attrezzato, autobus multimediale, ecc.), che vede il coinvolgimento del Comando in progetti di rilevanza nazionale.
Per quanto l'organizzazione consenta un razionale impiego delle risorse umane, non si può nascondere il fatto che la Polizia Municipale risulta sottodimensionata rispetto al recente sviluppo della città: nonostante il costante e massiccio ricorso al lavoro straordinario, un organico adeguato ed in gado di rispondere alle crescenti richieste dovrebbe attestarsi, come minimo, sulle 230 unità, ma la previsione ottimale è di un Corpo costituito da almeno 250 addetti.
Prato è conosciuta anche e soprattutto per l'importanza delle industrie tessili presenti sul territorio, e forse questo ha favorito la massiccia immigrazione cinese. La cronaca anche nazionale riporta spesso di operazioni della Polizia Municipale di Prato contro la contraffazione. Ce ne vuole parlare?
Negli ultimi tempi, anche in attuazione del Patto per Prato sicura, siglato alla presenza del Viceministro dell'Interno, è stata notevolmente rafforzata l'attività di contrasto ai fenomeni di illegalità diffusa che si riscontrano all'interno delle ditte gestite, in prevalenza, da operatori di origine cinese. Si calcola che in città, tra regolari ed irregolari, siano presenti dai 25.000 ai 30.000 cittadini cinesi, per lo più impiegati nella produzione tessile in senso lato (dalla tessitura vera e propria alle tintorie) e, più recentemente, soprattutto nella confezione di abiti o parti di essi (cd. pronto moda). La stragrande maggioranza di queste imprese impiegano manodopera clandestina, alloggiata precariamente all'interno dei laboratori ove vengono abusivamente realizzate vere e proprie ristrutturazioni, finalizzate a variarne surrettiziamente la destinazione d'uso. L'attività lavorativa, svolta in promiscuità con la residenza, viene poi eseguita in violazione delle più elementari norme sull'igiene e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, esercitando una forma di concorrenza sleale nei confronti delle imprese virtuose tanto insidiosa, quanto massiccia. Il contrasto a questa situazione di illegalità diffusa avviene eseguendo il sequestro penale preventivo dell'immobile conseguente alle violazioni urbanistico edilizie ed il sequestro amministrativo dei macchinari utilizzati, applicando una norma del regolamento di polizia municipale che vieta la promiscuità negli stessi locali tra dimora ed attività produttive. Dal settembre 2007 ad oggi sono stati sequestrati, durante più di 130 controlli, oltre 90 immobili e 2200 macchinari.
La contraffazione su vasta scala si accompagna spesso all'immigrazione clandestina, un altro fronte che vi vede impegnati in prima persona. Ritiene che i mezzi a disposizione, dal punto di vista degli strumenti normativi, siano adeguati?
Sappiamo tutti che il fenomeno è molto complesso e difficilmente contrastabile, per così dire, a valle: l'attuale normativa, come del resto quella precedente, non aiuta certo gli operatori di polizia in genere (e di Polizia Municipale in particolare) ad affrontare efficacemente la situazione. In particolare, la mancanza d accordi bilaterali con la Repubblica Popolare Cinese impedisce, di fatto, l'espulsione effettiva dei clandestini di quella nazionalità, ma gravi difficoltà, legate alla lentezza delle procedure di riconoscimento AFIS, alla necessaria dipendenza dalla disponibilità degli uffici immigrazione delle varie Questure, alla farraginosità ed alle carenze del procedimento espulsivo, si registrano in occasione del controllo di cittadini extracomunitari di qualsiasi etnia. E nella nostra città le etnie presenti sono oltre un centinaio.
Spesso le operazioni sono svolte in stretta collaborazione con la Questura o con la Guardia di Finanza. Quanto è importante, nella Polizia Giudiziaria come in quella Amministrativa, il coordinamento tra le varie forze presenti sul territorio?
La tradizione pratese di efficienza e concretezza si rivela in pieno in questo particolare settore: possiamo dire senza timore di smentite che il modello di integrazione raggiunto tra forze di polizia, Prefettura, enti statali di controllo, polizia municipale, enti locali in genere è un esempio di eccellenza a livello nazionale, per l'assenza di elementi di conflitto e di tentazioni egemoniche e l'impegno comune nel raggiungimento dell'obiettivo comune della massima integrazione e cooperazione, nel rispetto dei diversi ruoli e competenze di ciascuno.
Il coordinamento è assicurato da due distinti tavoli di confronto settimanali, uno coordinato dalla Prefettura per la programmazione e l'organizzazione dei controlli interforze nei laboratori gestiti da extracomunitari (con la partecipazione, oltre che degli organi di polizia, dei vigili del fuoco, della ASL, dell'INPS, dell'ispettorato del lavoro), l'altro coordinato dalla Questura per la programmazione dei servizi di controllo del territorio da parte delle forze di polizia e della polizia municipale.
La Polizia Municipale sta vivendo un periodo un po' particolare, stritolata tra le sempre maggiori aspettative della popolazione, le competenze sempre più numerose scaricatele addosso (ora si parla della verifica degli strumenti di misura) e le ristrettezze imposte agli enti locali dalle finanziarie, specie in materia di personale. Come si può uscire da questa situazione?
Da questo punto di vista confesso di non essere molto ottimista: nutro il personale convincimento che il sistema di sicurezza del nostro paese non sia adeguato alla realtà e che avrebbe bisogno di una riforma profonda, in grado di assicurare certezza nell'effettiva ripartizione delle competenze, ma sono anche cosciente che, con la definitiva cristallizzazione dello status quo esistente a partire dal riconoscimento dei Carabinieri quale Arma autonoma in poi, la speranza di un ripensamento radicale dell'intero sistema si è definitivamente allontanata.
Di sicuro, è ineludibile la questione di una nuova legge nazionale sulla polizia locale, che ne inquadri le caratteristiche e ne definisca compiutamente le competenze alla luce della situazione di fatto creatasi negli ultimi 10, 15 anni, come è assolutamente attuale la definizione di un nuovo assetto contrattuale dedicato, anche all'interno dell'attuale comparto.
Per quanto riguarda il Codice della Strada, le Polizie Locali devono sempre più spesso affidarsi all'ausilio di mezzi automatici per il rilievo delle infrazioni, suscitando nell'opinione pubblica una certa diffidenza. Come si pone la Polizia Municipale di Prato, da questo punto di vista, e qual è la percezione della popolazione?
Come accennavo, nella nostra città l'impiego di questi strumenti ha seguito l'impulso all'informatizzazione data dal comando negli ultimi anni: l'applicazione di tecnologie avanzate di remotizzazione ha consentito la creazione di una rete di rilevatori di velocità e di infrazioni al rosso semaforico controllabile a distanza e che rende disponibili i dati delle violazioni in tempo reale, consentendo un notevole risparmio di risorse umane, di mezzi e di tempo.
La nostra politica in questo settore non è stata quella di "fare cassa", quanto di cercare di abbattere progressivamente le velocità medie e gli attraversamenti con il rosso: per questo il numero di violazioni accertate risulta fisiologico e non impatta sugli utenti nelle forme che abbiamo visto altrove. A conferma di questo, abbiamo particolarmente curato la visibilità, sia diurna che notturna, degli apparati e la loro segnalazione, anche prima dell'entrata in vigore della recente normativa in materia.
Il personale su strada utilizza da tempo computer palmari per rilevare le infrazioni "a targa", ma fin dall'inizio abbiamo parallelamente curato l'aspetto delle contestazioni immediate: sono, infatti, convinto che tali strumenti possano entrare nella gestione ordinaria del servizio se sostituiscono effettivamente i blocchi degli stampati e non rappresentano un'aggiunta al resto delle dotazioni.
Sui nuovi modelli, che stiamo testando proprio in questi giorni, sarà disponibile un vero e proprio portale mobile, con accesso agli archivi anagrafici, della motorizzazione, dei furti, ed a tutti i servizi della intranet comunale direttamente sulla strada.
A Prato, oltre che sulla repressione, si pone una grande attenzione anche alla prevenzione ed all'educazione. E' stato recentemente siglato il progetto "Regoliamoci". Ce ne vuole parlare?
Come ho già accennato, la polizia municipale pratese può vantare ormai da anni un impegno notevole, in risorse umane e materiali, nell'educazione stradale e più in generale alla legalità.
"Regoliamoci" è un progetto focalizzato su alcune problematiche giovanili quali, in particolare, l'abuso di sostanze stupefacenti ed alcool ed il bullismo, con il coordinamento della Prefettura che assicura il coinvolgimento di una pluralità di attori, dagli organi di polizia, alla ASL, al Tribunale dei minori, alla locale Casa circondariale, all'Ufficio Scolastico provinciale, all'azienda di trasporto pubblico, alle associazioni di volontariato. Gli interventi sono rivolti agli studenti, ai docenti e ai genitori, con azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e all' uso ed abuso di sostanze psicoattive e si articolano in una serie di lezioni frontali, in incontri con testimoni, in visite al carcere e ai tribunali, per poi sviluppare le tematiche in un laboratorio di formazione-progettazione in cui verrà utilizzata la metodologia del gruppo di lavoro e giochi di interazione
Ci parli infine un po' di lei, della sua formazione e delle sue esperienze professionali.
Dopo il liceo classico, mi sono laureato in Lettere (tesi in storia sul settecento toscano) alla fin degli anni '70. Le mie prime esperienze lavorative, a parte una breve parentesi all'interno dell'Università degli Studi, sono maturate nel settore della gestione della sicurezza in grandi eventi di massa, in particolare musicali, poi ho seguito tutta la carriera interna nella polizia municipale di Firenze, prima come agente appiedato, poi motociclista, poi il concorso da ispettore, poi quello da funzionario, infine la posizione organizzativa quale responsabile del servizio nei quartieri centrali della città.
Alla fine del 2002 ho avuto l'onore della proposta di un incarico dirigenziale quale Vice Comandante nel Comune di Prato da parte dell'allora Comandante il Corpo di Polizia Municipale, Marco Nieri, ora in pensione, che ho sostituito nell'incarico il 1 marzo scorso.
Terminiamo il nostro incontro chiedendole di inviare un saluto ai nostri lettori.
Il mio augurio, che credo comune a tutti gli operatori ed a chi ci accompagna nel lavoro e ci è vicino, è che alla polizia municipale sia riconosciuto il ruolo specifico che si è conquistato, la competenza professionale che merita, l'ambito di attività in cui può dare un contributo insostituibile ed esclusivo, come dimostra la mole e la qualità degli interventi di cui poliziamunicipale.it è un efficace testimone.
Mavino Michele
In allegato l'inserto da collezionare.
Clicca qui per accedere all'indice delle uscite precedenti.
In questo contesto, come è strutturato l'organigramma e quali sono i mezzi a disposizione degli operatori? Ritiene sufficienti le risorse di cui dispone?
Il Corpo di Polizia Municipale è attualmente composto da Comandante, 18 ufficiali (cat. D), 174 agenti (cat.C).
La struttura si articola, oltre che sul Comandante e gli uffici che da questo dipendono direttamente , su quattro Servizi coperti da altrettanti ufficiali in posizione organizzativa (Logistica e supporto, Pronto Intervento, Polizia di prossimità, Nuclei speciali) e su 15 unità operative organizzate su base tematica (motociclisti, sezioni territoriali, edilizia, ambiente, sinistri stradali, ecc.), allocate all'interno dei Servizi. Ad ogni unità operativa è assegnato, quale responsabile, un ufficiale. Infine, sono distaccati alla Sezione di p.g. aliquota Polizia Municipale, costituita presso locale Procura della Repubblica, 1 ufficiale e 4 agenti.
E' in fase di addestramento presso il Centro Nazionale dei Carabinieri Cinofili il personale che sarà a breve destinato a questo specifico servizio.
Il parco veicoli è relativamente recente e le dotazioni tecniche a disposizione degli operatori sono di buon livello; grande attenzione da parte del Comando è stata negli utimi tempi prestata all'introduzione di tecnologie avanzate (palmari, PC con connessione wi-fi alla rete interna, rete remotizzata di rilevatori di velocità e di infrazioni al rosso semaforico, portale su rete civica e portale mobile, ecc.).
Di notevole importanza l'attività di educazione stradale, che può contare su strutture, attrezzature e veicoli dedicati (parco attrezzato, autobus multimediale, ecc.), che vede il coinvolgimento del Comando in progetti di rilevanza nazionale.
Per quanto l'organizzazione consenta un razionale impiego delle risorse umane, non si può nascondere il fatto che la Polizia Municipale risulta sottodimensionata rispetto al recente sviluppo della città: nonostante il costante e massiccio ricorso al lavoro straordinario, un organico adeguato ed in gado di rispondere alle crescenti richieste dovrebbe attestarsi, come minimo, sulle 230 unità, ma la previsione ottimale è di un Corpo costituito da almeno 250 addetti.
Prato è conosciuta anche e soprattutto per l'importanza delle industrie tessili presenti sul territorio, e forse questo ha favorito la massiccia immigrazione cinese. La cronaca anche nazionale riporta spesso di operazioni della Polizia Municipale di Prato contro la contraffazione. Ce ne vuole parlare?
Negli ultimi tempi, anche in attuazione del Patto per Prato sicura, siglato alla presenza del Viceministro dell'Interno, è stata notevolmente rafforzata l'attività di contrasto ai fenomeni di illegalità diffusa che si riscontrano all'interno delle ditte gestite, in prevalenza, da operatori di origine cinese. Si calcola che in città, tra regolari ed irregolari, siano presenti dai 25.000 ai 30.000 cittadini cinesi, per lo più impiegati nella produzione tessile in senso lato (dalla tessitura vera e propria alle tintorie) e, più recentemente, soprattutto nella confezione di abiti o parti di essi (cd. pronto moda). La stragrande maggioranza di queste imprese impiegano manodopera clandestina, alloggiata precariamente all'interno dei laboratori ove vengono abusivamente realizzate vere e proprie ristrutturazioni, finalizzate a variarne surrettiziamente la destinazione d'uso. L'attività lavorativa, svolta in promiscuità con la residenza, viene poi eseguita in violazione delle più elementari norme sull'igiene e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, esercitando una forma di concorrenza sleale nei confronti delle imprese virtuose tanto insidiosa, quanto massiccia. Il contrasto a questa situazione di illegalità diffusa avviene eseguendo il sequestro penale preventivo dell'immobile conseguente alle violazioni urbanistico edilizie ed il sequestro amministrativo dei macchinari utilizzati, applicando una norma del regolamento di polizia municipale che vieta la promiscuità negli stessi locali tra dimora ed attività produttive. Dal settembre 2007 ad oggi sono stati sequestrati, durante più di 130 controlli, oltre 90 immobili e 2200 macchinari.
La contraffazione su vasta scala si accompagna spesso all'immigrazione clandestina, un altro fronte che vi vede impegnati in prima persona. Ritiene che i mezzi a disposizione, dal punto di vista degli strumenti normativi, siano adeguati?
Sappiamo tutti che il fenomeno è molto complesso e difficilmente contrastabile, per così dire, a valle: l'attuale normativa, come del resto quella precedente, non aiuta certo gli operatori di polizia in genere (e di Polizia Municipale in particolare) ad affrontare efficacemente la situazione. In particolare, la mancanza d accordi bilaterali con la Repubblica Popolare Cinese impedisce, di fatto, l'espulsione effettiva dei clandestini di quella nazionalità, ma gravi difficoltà, legate alla lentezza delle procedure di riconoscimento AFIS, alla necessaria dipendenza dalla disponibilità degli uffici immigrazione delle varie Questure, alla farraginosità ed alle carenze del procedimento espulsivo, si registrano in occasione del controllo di cittadini extracomunitari di qualsiasi etnia. E nella nostra città le etnie presenti sono oltre un centinaio.
Spesso le operazioni sono svolte in stretta collaborazione con la Questura o con la Guardia di Finanza. Quanto è importante, nella Polizia Giudiziaria come in quella Amministrativa, il coordinamento tra le varie forze presenti sul territorio?
La tradizione pratese di efficienza e concretezza si rivela in pieno in questo particolare settore: possiamo dire senza timore di smentite che il modello di integrazione raggiunto tra forze di polizia, Prefettura, enti statali di controllo, polizia municipale, enti locali in genere è un esempio di eccellenza a livello nazionale, per l'assenza di elementi di conflitto e di tentazioni egemoniche e l'impegno comune nel raggiungimento dell'obiettivo comune della massima integrazione e cooperazione, nel rispetto dei diversi ruoli e competenze di ciascuno.
Il coordinamento è assicurato da due distinti tavoli di confronto settimanali, uno coordinato dalla Prefettura per la programmazione e l'organizzazione dei controlli interforze nei laboratori gestiti da extracomunitari (con la partecipazione, oltre che degli organi di polizia, dei vigili del fuoco, della ASL, dell'INPS, dell'ispettorato del lavoro), l'altro coordinato dalla Questura per la programmazione dei servizi di controllo del territorio da parte delle forze di polizia e della polizia municipale.
La Polizia Municipale sta vivendo un periodo un po' particolare, stritolata tra le sempre maggiori aspettative della popolazione, le competenze sempre più numerose scaricatele addosso (ora si parla della verifica degli strumenti di misura) e le ristrettezze imposte agli enti locali dalle finanziarie, specie in materia di personale. Come si può uscire da questa situazione?
Da questo punto di vista confesso di non essere molto ottimista: nutro il personale convincimento che il sistema di sicurezza del nostro paese non sia adeguato alla realtà e che avrebbe bisogno di una riforma profonda, in grado di assicurare certezza nell'effettiva ripartizione delle competenze, ma sono anche cosciente che, con la definitiva cristallizzazione dello status quo esistente a partire dal riconoscimento dei Carabinieri quale Arma autonoma in poi, la speranza di un ripensamento radicale dell'intero sistema si è definitivamente allontanata.
Di sicuro, è ineludibile la questione di una nuova legge nazionale sulla polizia locale, che ne inquadri le caratteristiche e ne definisca compiutamente le competenze alla luce della situazione di fatto creatasi negli ultimi 10, 15 anni, come è assolutamente attuale la definizione di un nuovo assetto contrattuale dedicato, anche all'interno dell'attuale comparto.
Per quanto riguarda il Codice della Strada, le Polizie Locali devono sempre più spesso affidarsi all'ausilio di mezzi automatici per il rilievo delle infrazioni, suscitando nell'opinione pubblica una certa diffidenza. Come si pone la Polizia Municipale di Prato, da questo punto di vista, e qual è la percezione della popolazione?
Come accennavo, nella nostra città l'impiego di questi strumenti ha seguito l'impulso all'informatizzazione data dal comando negli ultimi anni: l'applicazione di tecnologie avanzate di remotizzazione ha consentito la creazione di una rete di rilevatori di velocità e di infrazioni al rosso semaforico controllabile a distanza e che rende disponibili i dati delle violazioni in tempo reale, consentendo un notevole risparmio di risorse umane, di mezzi e di tempo.
La nostra politica in questo settore non è stata quella di "fare cassa", quanto di cercare di abbattere progressivamente le velocità medie e gli attraversamenti con il rosso: per questo il numero di violazioni accertate risulta fisiologico e non impatta sugli utenti nelle forme che abbiamo visto altrove. A conferma di questo, abbiamo particolarmente curato la visibilità, sia diurna che notturna, degli apparati e la loro segnalazione, anche prima dell'entrata in vigore della recente normativa in materia.
Il personale su strada utilizza da tempo computer palmari per rilevare le infrazioni "a targa", ma fin dall'inizio abbiamo parallelamente curato l'aspetto delle contestazioni immediate: sono, infatti, convinto che tali strumenti possano entrare nella gestione ordinaria del servizio se sostituiscono effettivamente i blocchi degli stampati e non rappresentano un'aggiunta al resto delle dotazioni.
Sui nuovi modelli, che stiamo testando proprio in questi giorni, sarà disponibile un vero e proprio portale mobile, con accesso agli archivi anagrafici, della motorizzazione, dei furti, ed a tutti i servizi della intranet comunale direttamente sulla strada.
A Prato, oltre che sulla repressione, si pone una grande attenzione anche alla prevenzione ed all'educazione. E' stato recentemente siglato il progetto "Regoliamoci". Ce ne vuole parlare?
Come ho già accennato, la polizia municipale pratese può vantare ormai da anni un impegno notevole, in risorse umane e materiali, nell'educazione stradale e più in generale alla legalità.
"Regoliamoci" è un progetto focalizzato su alcune problematiche giovanili quali, in particolare, l'abuso di sostanze stupefacenti ed alcool ed il bullismo, con il coordinamento della Prefettura che assicura il coinvolgimento di una pluralità di attori, dagli organi di polizia, alla ASL, al Tribunale dei minori, alla locale Casa circondariale, all'Ufficio Scolastico provinciale, all'azienda di trasporto pubblico, alle associazioni di volontariato. Gli interventi sono rivolti agli studenti, ai docenti e ai genitori, con azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e all' uso ed abuso di sostanze psicoattive e si articolano in una serie di lezioni frontali, in incontri con testimoni, in visite al carcere e ai tribunali, per poi sviluppare le tematiche in un laboratorio di formazione-progettazione in cui verrà utilizzata la metodologia del gruppo di lavoro e giochi di interazione
Ci parli infine un po' di lei, della sua formazione e delle sue esperienze professionali.
Dopo il liceo classico, mi sono laureato in Lettere (tesi in storia sul settecento toscano) alla fin degli anni '70. Le mie prime esperienze lavorative, a parte una breve parentesi all'interno dell'Università degli Studi, sono maturate nel settore della gestione della sicurezza in grandi eventi di massa, in particolare musicali, poi ho seguito tutta la carriera interna nella polizia municipale di Firenze, prima come agente appiedato, poi motociclista, poi il concorso da ispettore, poi quello da funzionario, infine la posizione organizzativa quale responsabile del servizio nei quartieri centrali della città.
Alla fine del 2002 ho avuto l'onore della proposta di un incarico dirigenziale quale Vice Comandante nel Comune di Prato da parte dell'allora Comandante il Corpo di Polizia Municipale, Marco Nieri, ora in pensione, che ho sostituito nell'incarico il 1 marzo scorso.
Terminiamo il nostro incontro chiedendole di inviare un saluto ai nostri lettori.
Il mio augurio, che credo comune a tutti gli operatori ed a chi ci accompagna nel lavoro e ci è vicino, è che alla polizia municipale sia riconosciuto il ruolo specifico che si è conquistato, la competenza professionale che merita, l'ambito di attività in cui può dare un contributo insostituibile ed esclusivo, come dimostra la mole e la qualità degli interventi di cui poliziamunicipale.it è un efficace testimone.
Mavino Michele
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